La vittoria dell’Ucraina agli Eurovision 2022 ha suscitato diverse polemiche. Si contesta il fatto che la politica sia entrata nella trasmissione e abbia facilitato la vittoria della band Hip-Hop Kalush Orchestra, considerata rappresentante del popolo ucraino. In molti si chiedono se la meritocrazia sia ancora il termine di giudizio su quale valutare le competizioni. Ci si chiede se la bravura delle band partecipanti sia stata determinate tanto quanto la loro adesione o meno ad una determinata ideologia.
Dice bene Fusaro quando dice che: “tutto è politica […] andare aldilà della politica è una grande illusione, non innocente, del nostro secolo”. Certo, la vittoria dell’Ucraina agli Eurovision è stata importante per il suo popolo. Ma è passato anche un forte messaggio: è di fondamentale importanza cosa comunica un brano e quando (in quale periodo storico) lo comunica.
In collegamento con la trasmissione Un Giorno Speciale, Francesco Amodeo ha commentato in diretta, insieme Fabio Duranti e Francesco Vergovich, un meme che gira sull’argomento. Nella foto si ironizza su chi vincerà la futura competizione di Miss Mondo (con Mariangela Fantozzi candidata dell’Ucraina).
Lo scrittore ha ricordato un passo del suo libro “Il DIegO rivoluzionario” in cui racconta della vittoria dell’argentina ai mondiali del ’78. Un caso eclatante che dimostra che la politica può, e vuole, entrare nelle competizioni. Per vari motivi. Ad esempio, per Amodeo, in quell’edizione si doveva vincere per legittimare la dittatura di Videla. Il dittatore e Henry Kissinger (segretario di Stato americano negli anni 70) si presentarono negli spogliatori del Perù e consigliarono di giocare quella partita in maniera “amichevole”. “L’Argentina passò il turno, al tempo serviva, come ora servono queste cose fortemente mediatiche per legittimare quello che si sta facendo dietro le quinte in un paese terzo”.
“Una volta avevamo i geni del male, oggi abbiamo dei burattini del male”.