Continua il calvario del Dott. Andrea Stramezzi. Il medico milanese durante la pandemia ha salvato quasi 6000 persone, molte di queste assistite a domicilio.
Impegnato in prima linea contro il Covid, Stramezzi è entrato nelle case di migliaia di malati, in barba ai “suggerimenti” ministeriali, fornendo loro assistenza con farmaci tradizionali cercando di prendere in contropiede la malattia fin dalle prime avvisaglie.
Ora la Commissione Disciplinare dell’Ordine dei Medici sta valutando la sua radiazione per non aver rispettato il protocollo che prevede, fino all’aggravarsi dei sintomi, la prassi del “paracetamolo e vigile attesa”.
Tra le accuse da accertare, gli si contesta una ricetta emessa ad una paziente definita “inesistente” in quanto mai visitata (ricetta poi finita tra le mani dei media per motivi non meglio definiti). Tuttavia sappiamo bene che da quando c’è la pandemia i medici sul territorio per molto tempo hanno comunicato soprattutto attraverso il telefono.
Il direttore Ilario Di Giovambattista legge e commenta in diretta un pezzo di Angela Camuso uscito su “La Verità” su cui è spiegata nel dettaglio la vicenda.
“Lo accusano di gravi violazioni del codice di deontologia medica che prevedono la radiazione perché invece di lasciare i malati di COVID a casa ad aspettare, li ha curati con farmaci del normale prontuario e ne ha guariti quasi 6000, compresi me e Mimmo.
La Commissione disciplinare dell’Ordine dei medici di Milano sta valutando se radiarlo o meno perché non ha seguito i protocolli ministeriali, i famosi “vigile attesa e tachipirina”. E per fortuna! Chi li ha seguiti, 9 su 10, con certe patologie, li hanno accoppati.
Tutti i capi d’accusa riguardano unicamente l’approccio terapeutico. Invece di seguire le indicazioni della regione Lombardia, che vietavano espressamente le visite domiciliari ai malati di COVID o sospetti tali, indossava doppia mascherina e li andava a visitare… andava pure a visitarli! Io il mio medico di famiglia neanche lo conosco! Mi prescrive tutto per telefono.
Tra le altre cose lo si accusa che quei farmaci che ha prescritto, autorizzati da decenni e usati a domicilio per le altre patologie, possono provocare gravi effetti collaterali, tuttavia nessuno dei malati è morto per questi effetti e questi farmaci sono stati dati a malati che rischiavano la vita.
Andrea Stramezzi oltre a curare i malati a domicilio, ha prestato servizio come volontario della squadra anti-Covid del Ministero della Salute è stato chiamato a rispondere del fatto che il suo nome sia comparso, assieme a quello di altri medici, su un volantino cosiddetto no vax. Stramezzi e gli altri si sono dichiarati ignari dell’iniziativa.
Gli si contesta anche una ricetta scritta a mano ad una paziente definita dall’ordine”inesistente”; il dottore asserisce di aver identificato la ricetta, fatta ad una paziente reale che – non si sa come – è finita sul giornale. Si contesta a Stramezzi il fatto di aver prescritto farmaci ad una paziente mai visitata, tuttavia sappiamo che da quando c’è la pandemia i medici sul territorio per molto tempo hanno comunicato coi pazienti attraverso il telefono. Se questo corrisponde a verità, vanno radiati tutti!
A questi della salute delle persone non gliene frega niente. Io non voglio generalizzare, ma se voi mi dite che Andrea Stramezzi va radiato semplicemente perché mille li ha curati in quel modo e agli altri – non potendoli vedere perché lo chiamavano da tutta Italia – dava una prescrizione…
Andrea preferisce non intervenire, la decisione l’hanno già presa e mi auguro che sia una decisione giusta!”