“Questo non è solo un errore, è un’infamia!”, così inizia il suo intervento il Professore Mariano Bizzarri, ospite a Un Giorno Speciale, riferendosi alla cattiva informazione fatta dai giornalisti, in particolare nel periodo della pandemia, durante la quale per l’oncologo avrebbero creato una narrativa terroristica, arrivando ad affermare perfino che (Sileri dixit) oggi sarebbe più facile morire di Covid che di cancro. Dati Istat riportano invece che nel 2020 “con Covid accertato sono morte poco meno di 70 mila persone e probabilmente, di queste, con Covid unica causa, sono soltanto il 23%”. La letalità del tumore rimane ancora del 50% circa. Inoltre, negli ultimi anni l’unico protagonista nei reparti è stato il Covid-19 e questo ha portato a un aumento della mortalità di cancro stessa, una malattia che è stata trascurata, come è avvenuto ad esempio per le altre malattie, come quelle cardiovascolari. A tale proposito il Professore consiglia agli ascoltatori la lettura del libro ‘Il pesce piccolo‘, di Francesco Zambon, ex funzionario OMS dimessosi a marzo 2021 che ha fatto le prime analisi sulla reazione forsennata dell’Italia nei confronti della pandemia, cercando di capire cosa stesse accadendo.

“Vorrei consigliare agli ascoltatori di leggere il libro ‘Il pesce piccolo’, del filologo Francesco Zambon, che era il responsabile OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in Italia, ha lanciato gli allarmi e fatto le prime analisi su come il nostro Paese aveva fronteggiato l’emergenza. Alla fine è stato costretto ad abbandonare la propria posizione. Leggendo questo libro capirete chi in realtà doveva sapere è stato costantemente tenuto informato e il fatto che non abbia assunto le misure opportune può dipendere da tanti motivi. Probabilmente c’è un problema di qualità della classe politica in questo Paese. Da ragazzo io leggevo un settimanale, due quotidiani al giorno eppure chiedetemi quanti giornali compro oggi. Nessuno. Perché ho notato che qualche volta i giornali, per puro errore, dicono anche la verità”.

“Molti giornali hanno sostenuto il concetto che si muore più di Covid che di cancro. Questo non è solo un errore, è un’infamia! Noi abbiamo circa 200 mila morti di cancro ogni anno e con scarsa attenzione da parte del Governo e dell’opinione pubblica, con scarsi finanziamenti. Quando hanno accreditato questa idea con l’unico scopo di costruire una narrativa terroristica, hanno detto una falsità. Infatti non esiste alcun paragone. Grazie a dati Istat noi oggi sappiamo che, anche durante l’epidemia, nel 2020 con Covid accertato sono morte poco meno di 70 mila persone e probabilmente, di queste, con Covid unica causa, sono soltanto il 23%”.

“Poi abbiamo avuto morti in eccesso, non a causa del Covid, ma della pandemia. Per trascurare le malattie di base importanti, che sono quelle che misurano l’assetto sanitario di un Paese (300 mila morti all’anno per malattie cardiovascolari, 200 mila di tumore, e tutte le altre), abbiamo avuto un aumento della mortalità per il cancro del 40%. Questo incremento è dovuto a prescindere dal Covid in quanto tale, sono infatti gli effetti collaterali. La distorsione della realtà è stato frutto, responsabilità e colpa principalmente dei giornalisti. Oggi, la letalità del cancro è ancora intorno al 50%, su due persone che lo prendono una muore. Vogliamo confrontarlo con quella del Covid che è al di sotto dell’1%? È necessario che qualcuno impari la nobile arte del vergognarsi”.