Esistono laboratori biologici in Ucraina? La guerra non si gioca solo sul terreno degli armamenti. I conflitti contemporanei vivono dell’ibridazione di armi convenzionali, cyberattacchi e disinformazione. La lotta a colpi di fake news e fact chechking, più o meno attendibili, è divenuta raffinata strategia bellica. Avanzate, rapide ritirate, elaborate pianificazioni di soft power, tutto concorre ad alimentare quinte colonne nemiche e a sobillare decisivi regime change.

Il progetto americano sugli agenti patogeni: il Biological Threat Reduction Program

Hanno destato clamore nel conflitto ucraino le recenti accuse di Russia e Cina sulla presenza di laboratori biologici sul suolo ucraino finanziati da Washington. Il j’accuse contro l’amministrazione a stelle e strisce ha suscitato reazioni contrastanti. Il governo USA ha immediatamente bollato come disinformazione russa tali affermazioni, negando la presenza di laboratori biologici e sottolineando come in Ucraina fossero presenti strutture legate ad un programma di ricerca sviluppato anche in altri paesi alleati dal 2005, il Biological Threat Reduction Program (BTRP) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Questo programma nascerebbe come progetto per la ricerca nella prevenzione e nella difesa contro minacce biologiche, patogeni e focolai di malattie infettive (intenzionali, accidentali o naturali). All’iniziale presa di posizione del Governo degli Stati Uniti d’America è seguita la conferma di numerosi fact checking, pronti a smentire la versione russa sui laboratori biologici in Ucraina.

Articolo di Open 14/03/2022 con la smentita sulla presenza di laboratori militari per la guerra biologica in Ucraina

Ucraina, le parole shock di Victoria Jane Nuland, sottosegretario agli affari politici USA

La posizione di Washington, come riporta su Fox News l’anchorman Tucker Carlson, sembra però ora incrinarsi in modo significativo. Ad aprire profonde crepe nella narrazione governativa a stelle strisce è stata la stessa amministrazione Biden durante un’audizione della commissione relazione esteri del Senato USA. Victoria Jane Nuland, sottosegretario agli affari politici, nota per l’interventismo nel conflitto in Iraq nonché per i disordini nel 2014 di Euromaidan, interrogata da un’esplicita domanda del senatore repubblicano Rubio, è stata costretta a confermare la presenza dei laboratori biologici in Ucraina, ma soprattutto ha espresso forte preoccupazione per la pericolosità di tali strutture in relazione alla sicurezza globale.

Cosa contengono questi istituti di ricerca? Perché gli Stati Uniti hanno investito così tante risorse in Ucraina nel settore degli studi su patogeni biologici? Questi laboratori contengono armi biologiche? Domande inquietanti che tempestano di terribili dubbi tutte le sicurezze della narrazione mainstream occidentale.

In diretta l’intervento di Fabio Duranti e Alessandro Meluzzi.

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“Qualcuno si è fatto venire dei grandissimi dubbi e si è anche arrabbiato: è un giornalista di Fox News. Perché si è arrabbiato? Negli USA c’è una grande attenzione alla verità e alla menzogna. Giurare sulla Bibbia e sulla Costituzione, dire poi il falso è una cosa grandissima. C’è una questione dirimente, questo chiacchiericcio intorno ai laboratori biologici segreti in Ucraina. Esisterebbero dei laboratori biologici che studiano varie particelle, vari elementi che possono essere dannosi. Questi laboratori perché ci sono e sono stati finanziati dagli Stati Uniti? Esistono? I russi e i cinesi dicono che esistono e vogliono andare a guardarli con una ispezione che non è stata mai accettata. Ora i russi li stanno bombardando e stanno raccogliendo le prove”.

“Tutti quanti si sbracciano a dire con i grande factcheckers a negare. Noi ora mostriamo un documento di Fox News dove il suo anchorman Tucker Carlson si pone delle domande, domande che sono le stesse che ci poniamo anche noi con la logica del corretto giornalismo, cioè di quelli che hanno studiato e non di quelli che devono fare la propaganda a pagamento. Noi abbiamo tre propagande: quella americana e della Nato, quella russa e quella della Cina. Un giornalismo sano non può prendere una parte ma deve porsi delle domande e chiedersi perché queste domande non sono stati posti nei luoghi opportuni”

Noi vorremmo recuperare la nostra capacità critica. Siamo andati a recuperare un video di Fox News di Tucker Carlson. La domanda è perché ci sono questi laboratori. Loro dicono che sono solo studi sulla biologia ma Carlson arriva ad una conclusione che è logica: ma che cosa state dicendo? Non è possibile che tu spendi tutti questi miliardi per una cosa del genere. Le persone consapevoli devono domandarsi: perché li stanno facendo lì e perché gli Stati Uniti ci mettono tutti questi soldi?”.