Papa Francesco sarà ospite di Fabio Fazio e della sua trasmissione “Che tempo che fa”. Si discute molto di quali potranno essere i temi del colloquio. Ma vi è una domanda che dobbiamo porre seriamente: che cosa significa quando un Pontefice prende parte a una trasmissione televisiva di questo tipo? Può davvero un Papa partecipare disinvoltamente a programmi televisivi come quello condotto da Fabio Fazio? O non è forse vero, domandiamo, che un simile accadimento rientra a pieno titolo in quel processo di lunga data di evaporazione del cristianesimo?

La verità è che a furia di aprirsi al mondo, la Chiesa se n’è lasciata interamente assorbire. Per non perdere il proprio rapporto con il mondo, la Chiesa ha finito per perdere il proprio rapporto con il cielo. Non stupisce davvero, allora, che Papa Francesco andrà ospite da Fabio Fazio, come una qualsivoglia star del rock o dello spettacolo. Del resto, ciò che maggiormente colpisce del pontificato di Bergoglio è la sua chiusura alla trascendenza, l’assenza di riferimenti al sacro e all’eterno. E in modo convergente, il suo totale appiattimento sulle questioni del mondo.

Siamo ben abituati con Papa Bergoglio all’idea di un Papa estroverso, proiettato per intero nella mondanità, quasi come se la sua attenzione per le questioni terrene, politiche, ambientali andasse a compensare l’assenza di riferimenti alla sfera del sacro e della trascendenza. Molti pensano che con Bergoglio si stia realizzando il rinnovamento del cristianesimo. Forse è soltanto il momento culminante dell’evaporazione del cristianesimo. Un’evaporazione al termine della quale di Dio e del cristianesimo stesso non ne resta più nulla.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro