Tutto è ammesso nell’Italia del Governo Draghi e del Cts, dell’obbligo vaccinale e del Super Green Pass. Sono passati appena sette giorni dall’inizio delle sospensione dal lavoro per tutti gli over 50 che non abbiano prestato il braccio per la “salvezza” del Paese. Solo l’ultimo di una lunga serie di limitazioni ai danni di una minoranza di cittadini che nel corso del tempo si è vista privare di qualsiasi attività. Nemmeno entrata in azione c’è già chi pensa a estendere la norma che si dovrebbe esaurire il 15 giugno. Come il sottosegretario alla Salute Costa, che di recente ha dichiarato: “Valutiamo quali saranno i dati delle prossime settimane e poi alla scadenza dell’obbligo, il governo farà le dovute valutazioni. Non si può escludere una proroga”.
Intanto migliaia di lavoratori ne hanno già fatto le spese, costretti a non poter presentarsi nel proprio luogo di impiego, a restare ai margini della società. Niente sconti quando si tratta di sieri, neanche per i volti dei media. Così anche la giornalista Raffaella Regoli, autrice di numerose inchieste andate in onda a Fuori dal Coro su Rete4, è stata sospesa a causa della mancata vaccinazione. La cronista ha usato la propria pagina Facebook per lanciare una dura invettiva: “Qual è il nostro delitto? Aver disobbedito all’ordine di vaccinazione”. Aspra la critica rivolta all’Esecutivo presieduto da Draghi: “Della democrazia tu, Governo, hai fatto questo: un rotolo di carta igienica. I diritti fondamentali, compresa la non discriminazione delle minoranze, sono stati ridotti a carta straccia”. Resta da chiedersi “come siamo arrivati a questo punto?”.
Lo sfogo della giornalista Raffaella Regoli è stato commentato in diretta da Fabio Duranti a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.
“A tutti questi giornalisti che ora piangono, io domando: dove eravate? Perché non ci si riunisce? Perché non si fa quadrato? Noi non possiamo pensare di andare da un soggetto monopolista che schiaccia la concorrenza, che è governativo e poi pensare che prima o poi se noi diciamo qualcosa contro non ci schiacci. Ma come potete pensarlo? Siete ingenui? Allora il vero pluralismo è un altro.
Raffaella Regoli è una giornalista straordinaria, che io stimo. Soltanto che probabilmente è inserita in questo flusso di pensiero dove la televisione è solo Mediaset, Rai, o Sky; dove l’unica possibilità di diffusione è questa. Raffaella, ci sono tante altre realtà che non vedono l’ora di poter crescere con le giuste collaborazioni e i giusti finanziamenti. Insomma, con l’appoggio di quel pensiero libero che negli altri Paesi esiste. Voi vi domandate perché negli altri Paesi sono liberi e noi no? Perché negli altri Paesi ci sono aziende, imprese, organizzazioni che si occupano di creare o finanziare i mezzi liberi e indipendenti veramente.
Berlusconi? Come fa uno che ha le televisioni a fare il Presidente del Consiglio? Solo in Italia è accaduta una cosa del genere. Solo in Italia dei Paesi cosiddetti liberi, occidentali. È chiaro che è una distorsione pazzesca. Avendo accettato quel fatto, quasi 30 anni fa, abbiamo dichiarato la morte del giornalismo libero in Italia. Io non ho nulla contro Berlusconi, come imprenditore è il numero uno. Come non ho nulla contro Draghi che da banchiere è uno dei numeri uno. Colao, per esempio, come manager del digitale è straordinario. Ma non possono fare politica, è un’altra cosa. La politica è quella che dovrebbe gestire gli equilibri fra questi vari interessi. Non essere essa stessa l’interesse. E il giornalismo se ne accorge adesso?”.










