Con il Covid i meccanismi della macchina burocratica sono diventati ancor più lenti e ostruttivi. Danno e beffa per i cittadini che sempre più difficilmente hanno un contatto diretto e immediato con la propria amministrazione di riferimento. Qualsiasi titolo abilitativo necessita di una procedura del genere, senza contare chi ha un’attività o semplicemente ha urgenza di essere assistito.
Un modo per velocizzare le cose però ci sarebbe, e non c’è bisogno di avvocati o di procedure astruse: a spiegarlo in diretta il Professor Enrico Michetti, fondatore della Gazzetta Amministrativa ed esperto in materia.
Non c’è bisogno di alcun avvocato, dopo i 30 giorni in cui non venite ricevuti vi basterà prendere carta e penna e “fare una lettera che si chiama ‘diffida ad adempiere’ in cui scriverete la formula ‘ai sensi dell’articolo 328 del codice penale'”. Ovviamente occorre fare anche riferimento all’istanza a cui la pubblica amministrazione non ha dato risposta per appellarsi a tale articolo che riguarda l’omissione di atti d’ufficio.

Cosa succede dopo?
Se passano altri 30 giorni e nessuno si fa ancora vivo “ricorrono i presupposti per il reato che è, appunto, l’omissione di atti d’ufficio“.
Ovviamente si tratta di un arco di tempo pur sostanzioso per chi ha un’urgenza, ma tanto vale ricorrervi proprio per questo motivo. E non preoccupatevi, “quando leggono ‘articolo 328 del codice penale’, vi rispondono“.
Provare per credere.