“La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”: nelle ultime parole dell’articolo 32 della nostra Costituzione si trova tutto il suo carattere rivoluzionario. Un principio che ha spezzato i limiti imposti dal potere risalenti a una tradizione centenaria, quella in cui la classe dirigente del Paese poteva decidere senza limiti sulla salute delle persone. L’emergenza sanitaria da Covid-19 sembra averci riportato indietro nel tempo, quando non vi erano quelle garanzie costituzionali.

Eppure, così non dovrebbe essere. Quel passaggio storico avvenuto nell’immediato Dopoguerra vale ancora oggi. Lì si colloca temporalmente la nascita della Carta, la vera e propria rivoluzione apportata anche sul diritto alla salute. Come si è arrivati a quello stravolgimento? Un grande cultore del sistema giuridico italiano, il professor Stefano Rodotà, lo aveva spiegato in modo esemplare in un documentario realizzato da Rai Scuola. “Alla Costituente in Italia ci sono delle persone – afferma Rodotà – non degli estremisti, che sono Aldo Moro e Paolo Rossi (studioso di diritto penale) che fanno questa proposta”. Inizialmente trovano resistenze trasversali da parte delle diverse anime che compongono l’Assemblea. Ma alla fine il principio passa e diventa storia: “Quando c’è in ballo il rispetto della persona umana il Parlamento si deve fermare”.

L’estratto video della lezione di Stefano Rodotà è stato mostrato e commentato in diretta da Fabio Duranti e il Prof. Enrico Michetti. Questo l’intervento a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.

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