Ci sarà qualcuno che spiegherà la partita dell’Olimpico, si parlerà del gioco della Roma, della pochezza della Juventus, dei rigori non fischiati, di quelli accordati, dell’espulsione di De Ligt, dell’infortunio di Chiesa, dell’errore di Pellegrini, tutta roba che fa numero ma non spiega proprio nulla. O meglio ribadisce che il calcio prescinde dalle idee degli allenatori e viaggia per conto suo, anche folle. La Juventus si ritrova con una vittoria che porta la firma di Dybala?

Anche ma due gol dei quattro (quello di Locatelli appartiene al suo repertorio) sono stati realizzati da De Sciglio e Kulusevski e allora di che cosa sto scrivendo e di che cosa stiamo parlando? E la Roma ha giocato dignitosamente per settanta minuti, ho usato l’avverbio perché contro quella Juventus vista per un’ora era davvero difficile non fare una bella figura, cosa dunque riuscita al gruppo Mourinho che ha irrobustito il vantaggio mentre i bianconeri erano sbandati con alcuni tra loro anche indisponenti, da Bentancur a Kulusevki, da De Sciglio a Kean a Rugani.

Poi è successo quello che nemmeno i tifosi più sfegatati della Juventus potevano sognare e ipotizzare. La vittoria è arrivata dunque in modo clamoroso, un ribaltamento totale, di emozioni e di gioco, Roma arruffona anche dopo l’uscita di Pellegrini, Juventus su di giri. Di certo per Mourinho è botta pesantissima, sulla quale riflettere senza attaccarsi all’arbitro. Per la Juventus tre punti da pazzi, con Allegri in tribuna e poi scortato come accade puntualmente all’Olimpico e mi chiedo quale sia l’atmosfera della cosiddetta tribuna d’onore. Mercoledì la Juventus contro l’Inter in Supercoppa non avrà Chiesa, Cuadrado e De Ligt. Altre novità?

Tony Damascelli