Il Parlamento europeo è molto più simile a forme, gradite ad oligarchie europee, ben antecedenti a quelle della fine del XIX sec e alle quali si ispirano le teorie neoclassiche oggi dominanti. Dopo la fine della prima guerra mondiale la crisi da sovrapproduzione richiese una nuova soluzione dogmatica. Nell’opera di Edward Bernays, nipote di Freud, si trova la risposta volta ad inquadrare le folle esattamente come si inquadrano i plotoni e le compagnie dell’esercito.

Come il soldato non deve pensare ma eseguire gli ordini del superiore così il cittadino consumatore non deve riflettere ma comperare d’impulso. Tale riflessione apre la strada ad un tema: il c.d. consumismo. Da dove nasce il consumismo nasce da crisi di sovrapproduzione della macchina, della fabbrica di vendere i propri prodotti. Nasce, sostanzialmente nel secolo scorso, una materia che poi diventerà il marketing che è finalizzata a due cose.

Per prima cosa fare conoscere dei prodotti che possono risolvere il problema dei consumatori. La seconda fare nascere nei consumatori il bisogno di prodotti di cu magari non conoscevano l’esistenza. Tutto ciò è alla base dell’economia capitalistica che crede in una crescita continua della produzione, dei volumi, delle esportazioni, come non ci fosse mai un massimo. Guardate cosa si crede nella borsa: nel 2021 chiude con un massimo e nel 2022 apre con un massimo. Questi sono i discorsi che ci vengono fatti come se si potesse crescere all’infinito.

Io non sono un fautore della decrescita, sono un fautore di una crescita equilibrata che non vada a scardinare quella parte dell’uomo che si chiama anima e che è stata tolta all’economia capitalista.


Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi