Vi sono molti sintomi, per impiegare un lemma particolarmente in auge, che ci permettono forse ragionevolmente di prevedere che sarà un inverno funestato dall’emergenza, la quale è economica, sociale e politica. Molti sono i segnali che si intravvedono e che ci lasciano pensare che lo yo-yo pandemico sta celermente tornando alla fase 1, quella dell’emergenza acuta e delle misure emergenziali più stringenti, culminanti non di rado nelle figura estrema del confinamento domiciliare coatto o lockdown.

Si considerino con attenzione le parole che in questi giorni vengono diffuse dal rotocalco sabaudo La Stampa che così pubblica sulla rete sociale, detta Instagram, a riguardo di ciò che sta accadendo: “Picco di contagi. Sarà un inverno molto duro. Spunta l’ipotesi super Green pass per vaccinati e guariti”.

Questa notizia diffusa dal rotocalco sabaudo La Stampa merita davvero molta attenzione dacché forse in essa sono custoditi i segni per capire ciò che avverrà nelle prossime settimane, per comprendere dunque l’essenza dell’inverno che si sta avvicinando e che, in maniera del tutto plausibile, sarà come quello dell’anno scorso un inverno all’insegna della fase 1 e delle misure dunque assai stringenti.

Partiamo dal primo dato su cui pone l’attenzione La Stampa di Torino. È fugato ogni dubbio circa quello che ci attende. Già da tempo i professionisti dell’informazione o meglio gli autoproclamati professionisti dell’informazione, vanno ripetendo che l’inverno non sarà affatto privo di misure emergenziali.

Guai a pensare che si tratti di un inverno all’insegna del ritorno alla normalità. Lo abbiamo inteso già da tempo: l’emergenza perpetua è la nuova normalità e suddetta emergenza perpetua si muove secondo l’andamento dello yo-yo, dove ogni volta la fase 2 non preclude alla fine dell’emergenza ma al ritorno sempre rinnovato alla fase 1. Il secondo snodo concettuale su cui vale la pena riflettere è l’ipotesi del super green pass. Noi preferiamo appellarlo la super infame tessera verde.

Che cosa è il super green pass? La Stampa precisa che si tratta di una possibile misure per vaccinati e guariti. Forse nei mesi a seguire verranno rilasciate super infami tessere verdi solo per i benedetti con il siero sempre laudando in saecula saeculorum e per coloro i quali sono guariti dal nemico invisibile con l’ovvia conseguenza per cui saranno ancora una volta discriminati i non benedetti dal santissimo siero.

Questi ultimi si troveranno ad avere l’infame tessera verde vecchia maniera, superata dalla super infame tessera verde, la sola con la quale si potrà concretamente lavorare e accedere nei luoghi pubblici. Chi avrà semplicemente la tessera verde da tampone magari vedrà ulteriormente mutilati i propri diritti fondamentali.

Soltanto chi godrà della super infame tessera potrà beneficiare dei diritti fondamentali. Ecco che tutto ci spinge verso una benedizione di massa coatta e senza limitazioni. La situazione va ogni giorno peggiorando dacché ci troviamo nella situazione, come definita da Noam Chomsky, della rana bollita: se la rana fosse buttata nell’acqua bollente salterebbe subito fuori, se invece viene gettata nell’acqua tiepida e l’acqua viene resa sempre più calda, la rana sarà bollita senza accorgersene. Siamo nella situazione delle rane bollite.

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