Il Verona, ultima squadra in grado di fare risultato allo Stadio Maradona nella stagione passata (quando all’ultima giornata di campionato gli azzurri persero inopinatamente la qualificazione alla Champions League) riesce a diventare anche la prima a raccogliere punti a Napoli nel presente campionato, grazie all’1-1 di questo pomeriggio maturato nei primi 17 minuti con la rete iniziale di Simeone pareggiata da Di Lorenzo.

La non vittoria del Napoli è diventata ormai un risultato sorprendente, ma a ben analizzare il match potevano esserci le condizioni per assistere a una gara molto difficile per i partenopei.

Innanzitutto per il valore dell’avversario, che da quando ha cambiato l’allenatore è terzo in classifica, dietro alle sole Milan e Napoli, per punti conquistati (peraltro avendo affrontato avversari difficilissimi) ed è, soprattutto, primo in Italia (e secondo in Europa solo al Bayern Monaco) per gol segnati.

C’era poi da considerare l’assenza di Koulibaly (vero uomo in più della squadra di Spalletti), peraltro non sostituito da Manolas, con l’inedita coppia centrale Rrahmani-Juan Jesus che inevitabilmente poteva creare apprensione.

Inoltre non andavano dimenticate le fatiche derivanti dalla trasferta in Polonia di soli 3 giorni fa.

Infine, soprattutto, c’era una questione di natura tattica: il Napoli era finora andato in seria difficoltà solo con le squadre che effettuano “pressing a tutto campo” e che, come si dice, giocano “uomo contro uomo”: la Fiorentina e soprattutto il Torino.

In Serie A, per fortuna degli azzurri, squadre di questo tipo sono poche… ma probabilmente quella ad avere questa caratteristica in modo più spiccato è proprio il Verona.

Il match si è rivelato abbastanza in linea con questo quadro e alla fine la X è stata una logica conseguenza. Sono infatti mancati gli spunti individuali che avrebbero potuto risolvere il match a favore dei partenopei.

La sosta per le nazionali arriva probabilmente al momento giusto per il Napoli.

Il prossimo ciclo (che si apre in maniera decisamente impegnativa con le sfide all’Inter e alla Lazio dell’ex-Sarri) sarà quello decisivo per capire se davvero gli azzurri potranno lottare per lo scudetto e se invece dovranno accontentarsi di “dover” amministrare l’enorme vantaggio accumulato sulla quinta in classifica.

Vittorio de Gaetano