Due donne, ognuna con le proprie competenze e conoscenze, che combattono per un mondo più libero e dignitoso. Nunzia Alessandra Schilirò, ex vice questore di Roma sospesa dopo il discorso in Piazza San Giovanni contro il Green Pass perché ritenuto ‘incostituzionale’, prosegue la sua battaglia. L’obiettivo della poliziotta è quello di diventare portavoce delle persone che reclamano i propri diritti, a partire dall’articolo 1 della Costituzione: il diritto al lavoro. Sulla stessa scia si pone un’altra donna, Renate Holzeisen, legale che da inizio pandemia è a fianco di tutte quelle categorie vessate, come i sanitari licenziati per non essersi sottoposti a vaccinazione.

Quella dell’avvocato è una vera e propria battaglia basata su fatti e numeri. Come sottolinea lei stessa, infatti, i vaccini non danno nessuna garanzia di prevenire il virus. Allo stesso tempo i produttori hanno dichiarato che non si conoscono le conseguenze di tali sostanze, tantoché negli stessi documenti si parla di ‘missing information’. Dai Tribunali, però, arrivano sentenze che non tengono assolutamente conto di questi dati. Holzeisen, insieme a Schilirò, ne ha parlato a ‘Un Giorno Speciale’.

Schilirò: “Uniamoci e scendiamo in piazza tutti insieme!”

Tutte le persone che vengono attaccate non vengono attaccate perché sono terroriste, criminali, fasciste. Noi tuteliamo i diritti e la Costituzione. Le persone cosa reclamano? Libertà, dignità e felicità. Io mi sento portavoce delle madri e dei padri di famiglia. Chiediamo l’articolo 1 della Costituzione, non fantascienza. Dobbiamo unirci e scendere in piazza tutti insieme. Magari sarà un sogno. Un conto è se in piazza siamo 50mila, un conto è se siamo un milione”.

Holzeisen: “Qualsiasi obbligo è infondato”

“Ho accompagnato diversi medici in audizione. Loro nulla altro hanno fatto se non basarsi su studi scientifici, esprimendo le più legittime critiche in merito alla campagna vaccinale che ormai da quasi un anno è in atto. Noi legali che stiamo facendo il nostro lavoro siamo sotto attacco. Io sabato alla manifestazione sono intervenuta anche come membro dell’Associazione d’aiuto dei bambini, criticando l’apparato della giustizia. Ho esposto ai presenti il fatto che le sentenze e le decisioni vengono promulgate in nome del popolo, esprimendo fatti fondamentali basati sull’EMA che ha dato uno sbagliatissimo parere positivo verso queste sostanze sperimentali. Loro hanno detto dall’inizio di non avere nessuna prova che queste sostanze potessero prevenire il virus. Perciò è infondato qualsiasi obbligo. Semmai è una mera prevenzione della malattia che riguarda esclusivamente la persona e null’altro e lo dice l’EMA.

Poi ho fatto presente i piani di gestione di rischio che sono stati presentati dai produttori di queste sostanze. In questi documenti c’è un capitolo apposito che si chiama ‘Missing information’ e i produttori dichiarano che non hanno fatto gli studi e non conoscono le conseguenze sulle donne incinte, sui feti, sui bambini in allattamento e sulle persone che hanno qualche tipo di problema infiammatorio nel loro corpo. Si tratta di miliardi di persone e non si sa quali effetti queste sostanze avranno. I produttori stessi non hanno idea di cosa succeda a medio-lungo termine. Medici come Bizzarri e Cosentino hanno espresso il loro parere in Commissione Affari Costituzionali e hanno espresso un’opinione molto chiara rispetto al vaccino e all’incostituzionalità di questo obbligo. Dai Tribunali continuano ad uscire sentenze sul fatto che queste sostanze sarebbero sicure e che questo obbligo sia costituzionale”.