Come ben sapete, nei giorni scorsi si è registrato un incontro di una certa importanza tra il Presidente francese Macron e il Presidente del Consiglio italiano Draghi. Da questo incontro è scaturito un patto che, si dice, dovrebbe rinsaldare il rapporto tra Italia e Francia.

Anzitutto non sfugga la stretta di mano tra Mario Draghi e Emmanuel Macron. In quella stretta di mano emerge un dato di fatto che non deve essere minimamente trascurato. Vediamo la stretta di mano tra due presidenti di due nazioni tra le più importanti dell’Europa, ma al tempo stesso vediamo anche la stretta di mano tra due ex banchieri. Proprio di questo bisogna essere consapevoli. Emmanuel Macron, ancor prima di essere Presidente della Francia, è stato un prodotto in vitro dell’élite Rothschild. E’ stato un banchiere Rothschild, come rivela il suo curriculum. Analogamente, come più volte abbiamo evidenziato, Mario Draghi ha avuto un cursus honorum saldamente all’insegna dell’ordine bancocratico internazionale. Si ricorda, anzitutto, il suo esordio come banchiere di Goldman Sachs e non si può neppure obliare il suo transito presso la Banca Centrale Europea. Ebbene, la stretta di mano tra i due Presidente è anche la stretta di mano tra due banchieri che sono divenuti presidenti. Abbiamo banchieri multitasking che sono al tempo stesso banchieri e politici.

Un altro aspetto che non deve sfuggire del patto è che esso verosimilmente rappresenta un patto non bilaterale, ma a beneficio principale della Francia. Possiamo dire, con una formula certo semplificatoria, che Macron compra e Draghi svende: questo è il rapporto di forza tra Francia e Italia.

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