Trovare un nemico su cui concentrare tutte le attenzioni dell’opinione pubblica, mentre nelle retrovie si compiono trattative e affari, capovolgimenti di fronte e sovvertimenti dell’ordine costituito: è il meccanismo che ha caratterizzato tanti eventi della storia recente del nostro Paese e in generale della società occidentale. Una logica che contraddistingue il potere che ha bisogno della divisione del popolo per governare. La chiama “leggenda originaria” il professor Alessandro Meluzzi e la giudica fondamentale “per reggere questa colossale rappresentazione del potere delle élite”.

Nulla vieta di pensare che lo stesso stratagemma sia stato utilizzando anche durante l’emergenza da Covid-19, della quale media e politici hanno parlato in ogni giornata da inizio 2020. Cosa potrebbe essere accaduto in quello strato di non detto, forse lo si vedrà con il passare del tempo. Quello che accadrà una volta finita l’epidemia lo ha ipotizzato Meluzzi in diretta con Fabio Duranti. Ecco le sue parole a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.

“Ogni potere, ogni élite ha bisogno di una leggenda originaria col quale giustificare le ragioni vere del proprio potere che solitamente non sono quelle per le quali la gente viene portata a combattere.

C’è bisogno di una grande campagna che parta da un grande nemico esterno che, a questo punto, non è più la Russia di Stalin e non è neanche la Cina di Xi Jinping. Per reggere questa colossale rappresentazione del potere delle élite occorre una leggenda originaria. Oggi la leggenda originaria è fornita dal mito del vaccino.
Quindi questo cementa il consenso, aumenta il controllo sociale, genera una situazione di controllo anche poliziesco della società, soffoca ogni forma di dissenso.

Quindi nessuno discute delle cose serie, ma tutti compresi noi continuiamo a discutere di vaccini, di virus, di quanti morti ci sono. L’importante è allontanare la gente dalla discussione sulle cose serie.

Guai se non ci fosse una narrazione ipnotica. Tu non puoi pretendere che ci siano venti milioni di italiani che ragionano con il tuo livello cognitivo perché se ci fossero la società crollerebbe. Il popolo bue deve andare avanti così. E gli intellettuali non possono pretendere che il popolo bue si svegli perché se il popolo bue si svegliasse sarebbe un casino.

Vi assicuro che se questa faccenda della vaccinazione dovesse finire come cemento sociale dovrebbero spararne un altro di virus. Sennò il gregge sbanda”.