Raiola in difesa di Donnarumma. Il procuratore più chiacchierato del mondo, insieme al collega portoghese Mendes, prende nettamente le distanze dai fatti accaduti nel corso del match di Nations League tra Italia e Spagna.

L’attuale portiere del Paris Saint Germain è stato preso di mira dal pubblico di fede milanista con fischi puntuali ad ogni suo tocco di palla. Per non parlare del mega striscione sfoderato dagli stessi ultras rossoneri su un ponte alla vigilia della partita di San Siro. Insomma, l’aria che si respirava l’altra sera nel tempio del calcio non era certo distesa e armoniosa.

“Inaccettabile ciò che è successo a Gigio Donnarumma. Sono disgustato da quei fischi – tuona proprio Mino Raiola in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport – e adesso mi chiedo perché il Milan non sia intervenuto ufficialmente per prendere le distanze dalla contestazione, per difenderlo in qualche modo dopo che su un ponte di Milano è apparso quell’ignobile striscione. Vogliamo parlare poi delle minacce? Ha per caso ammazzato qualcuno? Non mi risulta. La verità – conclude il procuratore – è che il Milan non ha saputo o voluto tenerlo. Vorrei chiedere a chiunque, se padre, cosa avrebbe consigliato al proprio figlio? Milan o Psg. Gigio ha sempre dato tutto, sia alla Nazionale che al Milan, rimanendo fedele nei momenti bui del club rossonero con cuore e impegno“.

I commenti dei nostri opinionisti

Alessandro Vocalelli

Francamente non ho capito il senso di quello che ha detto Raiola. Non ho capito perché il procuratore chiama in causa il Milan. Cosa c’entrano i rossoneri? Quindi il Milan avrebbe dovuto scusarsi e dire: ‘La colpa del trasferimento a Parigi è anche nostra’. Un professionista si prende anche i fischi del tifoso. Allora quando vai via sei un professionista, mentre quando ti fischiano sei un cuore tenero? Un professionista dimostra di esserlo in tutte le circostanze. L’unica cosa che mi avrebbe fatto piacere sapere da Raiola è quanto ha guadagnato lui per questo trasferimento.

Furio Focolari

Secondo Raiola l’addio di Donnarumma al Milan non è stato causato solo del portiere, ma bisogna dividere a metà le responsabilità. Chiaramente quella del procuratore è una provocazione che, tra l’altro, non condivido. Però il senso di queste dichiarazioni è chiarissimo. Donnarumma personalmente non ha detto nulla ed è stato ineccepibile da questo punto di vista.

Fernando Orsi

Non si può parlare di colpe. Qui stiamo parlando di professionisti nel mondo del calcio. Donnarumma non ha voluto firmare il contratto ed è andato a Parigi. La polemica di Raiola nasce dal fatto che l’altra sera in campo c’era la Nazionale e non il Milan. Io tendo sempre a pensare che quando un procuratore parla lo fa perché ha parlato prima col suo assistito. Per il resto Donnarumma ormai è un giocatore del Psg, quindi per quale motivo il Milan doveva intervenire?

melli

Franco Melli

Ritengo che sia sbagliato fischiare la Nazionale perché, in quel momento, Donnarumma rappresentava gli azzurri. Sulla vicenda mi è molto dispiaciuto l’accaduto perché io reputo Donnarumma un grandissimo portiere. Lui è l’uomo che ci ha consentito di vincere gli Europei. Credo che il Milan fin dall’inizio dovesse trovare altre strategie per cercare di trattenerlo. Credo però che, nella disgrazia, i rossoneri siano stati molto bravi a trovare un sostituto davvero valido.