La campagna elettorale per Roma prosegue ed Enrico Michetti, tra i candidati a sindaco, continua a portare avanti le proprie idee, “combattendo” non solo contro gli altri concorrenti ma anche contro una stampa che spesso lo attacca per le proprie ideologie politiche ma anche sul personale. “No vax e nazisti in lista. Ora Meloni in extremis prova a salvare Michetti” scrive la Repubblica in un articolo. E ancora, in un altro, titola: “La radio di Michetti tra voci no-vax e attacchi ai rivali”.
Accuse ripetute dalle quali l’avvocato si difende anche attraverso i social, come nel caso Roberta Benevento. La candidata con Michetti, che attraverso i propri canali avrebbe più volte espresso esternazioni discutibili e ai limiti del ragionevole dubbio, è stata allontanata dalla lista e il Professore si è “difeso” attraverso i social: “Le opinioni espresse in passato da Francesca Benevento di cui non ero a conoscenza, non rappresentano il mio pensiero, lo spirito della lista che porta il mio nome e le idee dei partiti di coalizione. Mi dissocio da ogni parola e agirò di conseguenza”.

In diretta, il Professore, ha commentato il comportamento di altri candidati e quello degli stessi media: “Perché io dovrei credere a chi mi dice: ‘Ho il potere ma rimango fermo e lo applicherò solamente quando mi dai il consenso’? Ogni volta hanno promesso di risolvere il problema ma non lo hanno fatto! Non riesco a capire perché dovremmo dargli fiducia. Il condono in un anno lo risolvi: fai delle commissioni e cominci ad evadere le pratiche, in un anno le finisci. La cosa più importante è che dopo 36 anni dai una risposta al cittadino. Parlano di programmi, di confronti… Andiamo in piazza a farlo! E poi la gente decide. Alla gente devi dire come ti sei comportato, la gente non la inganni più. A me piace il confronto in piazza, non dentro gli hotel a cinque stelle. Preferisco parlare con la gente, chi ha il coraggio viene in piazza e parla con la gente che perde il posto di lavoro. E poi c’è tutta una stampa che orienta, gira, distorce, distrugge la morale, soltanto per garantire interessi, e gli interessi sono sempre sulla pelle della gente”.

Un comportamento, quello di certi media, che puzza di strumentalizzazione alla luce delle etichette che sempre più sovente si tenta di appiccicare addosso al candidato sindaco, come ha evidenziato il direttore Ilario Di Giovambattista: “Il gruppo L’Espresso ora attacca Michetti attraverso Repubblica: giornalisti al servizio, e poi parlano di deontologia professionale. Michetti può anche perderle le elezioni, non ha problemi. Voi invece avrete problemi a guardarvi in faccia perché dite cose vergognose nei confronti di una persona per bene, un uomo di Stato, una persona di altissimo valore che in questi anni ha aiutato migliaia comuni italiani, di destra e di sinistra. Se c’è un Policlinico ai Castelli Romani, è perché questo signore ha creato le procedure per costruirlo! E non dite quanti soldi pubblici incassate, soldi nostri! Vorrei dire tante cose ma oggi non le dico. Venticinque anni fa affiancai il professor Di Bella e non mi pento nemmeno una volta di aver fatto questo. È stato uno dei più grandi scienziati del ‘900, non si è mai sottomesso alle case farmaceutiche tutto quello che faceva lo regalava alla scienza. Non mi sembra che tutto quello che è stato fatto dopo abbia portato risultati apprezzabili in campo oncologico. Tutto quello che è stato fatto a suon di miliardi di euro, non mi sembra sia stato risolutivo”.