È tornato a esprimersi intorno a quello che viene chiamato comunemente Green Pass, e che io propongo invece di chiamare infame tessera verde, Mario Draghi. Leggiamo le sue parole testualmente riportate dal Corriere della Sera: “Il Green Pass è uno strumento di libertà e sicurezza per difendere i cittadini e i lavoratori, per tenere aperte le scuole e le attività economiche”.

Ordunque queste parole di Mario Draghi potrebbero essere direttamente tratte dal capolavoro di George Orwell “1984”, dove come ben sapete si dice che la guerra è pace, la schiavitù è libertà, ogni cosa viene chiamata con il nome opposto in modo che le masse, ipnotizzate dai discorsi suadenti del potere, continuino ad apprezzare le catene che portano addosso.

Ebbene analizziamo celermente il costrutto retorico di Mario Draghi per decostruirlo e mostrarne l’intima natura orwelliana. Anzitutto “Il Green Pass è uno strumento di libertà e sicurezza”: non è affatto uno strumento di libertà perché se per dimostrare di essere liberi bisogna ogni volta esibire la tessera verde allora evidentemente liberi non si è. Anzi è uno strumento mediante il quale vengono compresse le libertà. Anche per quel che riguarda la sicurezza vi sarebbe un lungo discorso da svolgere, se è vero come è vero che l’infame tessera verde non genera ambienti lavorativi sicuri. Al contrario se anche i benedetti dal vaccino possono contagiare e contagiarsi, ne segue che non crea affatto ambienti lavorativi sicuri ma chi è detentore dell’infame tessera verde in quanto “benedetto” ha una sorta di licenza a contagiare che invece non viene offerta a quanti non vi siano “benedetti”.

E poi ovviamente capolavoro della retorica neo-orwelliana: “Il Green Pass serve a difendere i cittadini e i lavoratori”. Insomma Mario Draghi si conferma anche con le sue parole per ciò che già sapevamo essere, per il momento culminante del Grande Reset, per la figura convocato ad hoc per commissariare l’Italia e per trasformarla come già di fatto è nel laboratorio di produzione di nuovi assetti politici, sociali ed economici del capitalismo terapeutico.

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