Inter travolgente, poker al Genoa, nessun gol subito e primi tre punti stagionali: dove eravamo rimasti? I Campioni d’Italia scacciano, per il momento, tutti i fantasmi nati nei giorni seguenti alla conquista del Tricolore. Cambiato l’allenatore, ceduti a peso d’oro il gigante Lukaku e la lepre Hakimi, il risultato non varia. Vittoria abbondante e schiacciante, in pieno stile Inter di contiana memoria. Il fedelissimo Skriniar ci mette sei minuti per far esplodere lo stadio Meazza e i tifosi al suoi interno, i quali tornano ad esultare dal vivo dopo mesi di sofferenza. Al debuttante Calhanoglu ne bastano più del doppio per far scatenare il popolo nerazzurro: prima con l’assist al bacio per la rete del difensore slovacco, poi con un tracciante imparabile sganciato da oltre 20 metri.

Il resto del match, a quel punto, è già segnato. L’Inter gestisce, ferisce ma non colpisce in modo definitivo. Traversa di Dzeko che dimostra tutto il suo spessore e fa rimpiangere un po’ meno il suo predecessore. Annullato il 3-0 a Perisic per una posizione di offside e poi ancora a Calhanoglu su un nuovo fuorigioco del croato. A riempire il tabellino finale saranno Vidal (geniale il colpo di tacco di Barella per servire il cileno) e la zuccata, questa volta vincente, di Dzeko.

Prossima tappa al Bentegodi di Verona, che ha giocato (e perso) in contemporanea con la squadra scudettata. Sarà un altro test importante per prendere fiducia e dimostrare a se stessa e agli altri che il Tricolore andrà strappato con il sudore dalla maglia nerazzurra. Intanto l’Inter comincia proprio come aveva finito: guardando tutti dall’alto, almeno per una notte.