Ci risiamo, ancora una volta. Stiamo vivendo ormai da tempo l’eterno ritorno dell’uguale pandemico. Un eterno ritorno al ritmo dello yoyo, che avanza e poi ritorna su se stesso, sempre destando l’illusione che la fine dell’emergenza sia vicina, quando in realtà essa persiste e già è da tempo divenuta la nuova normalità. Come più volte ho ricordato, nell’alternarsi senza posa di fase 1 e fase 2 l’emergenza non soltanto durerà a lungo, ma diverrà, come già è, la nuova normalità, the new normal.

L’Inghilterra, uno dei Paesi che hanno preso più sul serio la vaccinazione di massa, distinguendosi per capillarità e rapidità, si trova ora di nuovo nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria: si parla testualmente di 18000 nuovi contagi nelle ultime giornate, dovuti principalmente alla cosiddetta “variante Delta”. E proprio per via di questa repentina impennata dei contagi il governo ha rinviato di qualche settimana l’allentamento delle misure emergenziali e il conseguente ritorno a condizioni di vita funestate in misura minore dal nuovo ordine terapeutico.

Bisognerebbe domandarsi seriamente come mai i paesi più vaccinati, come appunto l’Inghilterra o Israele, siano ora quelli che più si trovano funestati dell’emergenza epidemiologica e, segnatamente, dalla nuova variante Delta. Ma, come è ormai noto, in questa fase storica non è lecito porre domande, sollevare dubbi, problematizzare la realtà, pena l’essere diffamati come complottisti.

Intanto ancora una volta il popolo inglese scende coraggiosamente in piazza per esprimere il proprio sacrosanto dissenso rispetto al nuovo Leviatano tecnosanitario e alle misure repressive che esso continua a imporre nascondendole dietro il lessico medicoscientifico. In particolare a Londra sono scesi a sfilare per le strade della City moltissimi cittadini stremati e ormai insofferenti rispetto al volgare regime terapeutico che, in nome della biosicurezza, limita le libertà, sequestra i diritti, potenzia i colossi ecommerce e i giganti Big Tech, condanna a morte i ceti medi e le classi lavoratrici. Insomma, pare davvero che, almeno nel Regno Unito, sempre più persone si stiano risvegliando dal sonno dogmatico e inizino a capire che non si tratta sic et simpliciter di una emergenza epidemiologica. Si tratta, invece, di una riorganizzazione complessiva del mondo della produzione capitalistico che utilizza l’emergenza epidemiologica per imporre una nuova razionalità politica, un nuovo metodo di governo delle cose e delle persone.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro