Nell 2005 George W. Bush avvisò il mondo sui rischi di una possibile pandemia: “Nel caso si verifichi, qualsiasi cosa dalle siringhe ai letti d’ospedale, dai ventilatori fino al materiale sanitario protettivo scarseggerebbe velocemente”. Il presidente degli Stati Uniti sviluppò dunque un piano per fronteggiare l’emergenza qualora si fosse presentata. Uno scenario che ora risulta essere più attuale che mai: quindici anni dopo, infatti, i vari Governi hanno attuato proprio dei piani d’emergenza molto simili a quello previsto dagli USA nel 2005, nel quale si parlava già di lockdown e distanziamento sociale.
Diego Fusaro, a ‘Un Giorno Speciale’, ha spiegato il progetto di Bush nella sua presunta attuazione durante la pandemia di Covid-19, ma non solo. Il filosofo e saggista ha commentato la gestione dell’emergenza da parte dell’esecutivo, con alcune decisioni che sembrano essere un “collaudato metodo di Governo”.
“Per quel che riguarda questo nuovo metodo fondato sull’emergenza sanitaria permanente bisogna tornare al 2005 quando Bush diede compito di elaborare un piano di reazione ad un’eventuale pandemia. I due misero a punto un programma fondato sulla distanza sociale e lockdown. Solo nel 2020 il piano si è realizzato. Un progetto strutturato nel tempo che solo oggi si dispiega nella sua portata. Sul vaccino dico una cosa: lo scopo principale è di ordine governamentale.
Col vaccino si pretende di avere una società medicalizzata integralmente: se tutti siamo potenzialmente malati asintomatici siamo allo stesso tempo malati che devono sottoporsi alla medicalizzazione permanente. Con la vaccinazione di massa i big pharma celebrano il loro successo: ancora abbiamo un controllo permanente dei cittadini che sono sudditi di un potere. Il potere pretende di toccare i nostri corpi con tamponi, test… Viene usata l’emergenza per esercitare una nuova razionalità politica: è un preciso e collaudato metodo di Governo”.