Saranno anche luminari della scienza, ma talvolta certe loro posizioni appaiono davvero scarsamente scientifiche e lo dico ancora con una formula eufemistica e ampiamente perifrastica. Alludo segnatamente ai nuovi protagonisti della narrazione medico-scientifica dominante, che fa da base di giustificazione ideologica per il nuovo ordine terapeuticamente corretto legato al capitalismo sanitario.

Tra le tante prese di posizione che mi paiono francamente non accostabili a ciò che siamo soliti qualificare come scienza stricto sensu, voglio qui rammemorare quella del virologo patavino Andrea Crisanti. Questi ha pubblicamente asserito qualche giorno addietro che sarebbe opportuno togliere la copertura sanitaria ai non vaccinati che si prendono il Covid poiché, dice Crisanti, se lo sono procurati da loro. Queste le sue testuali parole riportate dall’Adnkronos in data 9 luglio 2021. “Penso che il miglior deterrente che ci sia è togliere la copertura sanitaria se si prendono il covid: un giorno in rianimazione costa 2500 euro, non capisco perché lo debba pagare il servizio sanitario, visto che è una decisione loro”.

Posizione davvero scarsamente scientifica, mi permetto di chiosare. Soprattutto se si considera seriamente che, per il medesimo motivo, bisognerebbe allora togliere la copertura sanitaria ad esempio a chi fuma, a chi si nutre con cibi non propriamente salutari, a chi non pratica attività sportiva, a chi fa uso di sostanze alcoliche o stupefacenti.

Il macroscopico vulnus dell’argomento proposto dal medico patavino sta in fondo in questo: nel pensare che i diritti dell’individuo dipendano dal suo comportamento. Sappiamo però, con buona pace del dottor Crisanti, che non è così. E che ad esempio il diritto alla salute, quello di cui stiamo parlando, non dipende dal comportamento degli individui e questo almeno fintanto che sarà in vigore l’articolo 32 della Costituzione italiana.

Oltretutto, non sarebbe nemmeno poi chiaro per quali ragioni il no vax chiamato in causa da Crisanti dovrebbe continuare a pagare le tasse per la sanità pubblica della quale in concreto non potrebbe più fruire in quanto non sottoposto al vaccino. Ancora, sarebbe interessante capire se il dottor Crisanti avrebbe all’occorrenza applicato anche a se stesso la regola, in relazione almeno a ciò che diceva per le vaccinazioni di gennaio 2021. Queste erano le sue parole riportate sull’Huffington Post in data 19 novembre 2020: “Col primo vaccino a gennaio, senza dati, non mi vaccinerei”. Ebbene, vale anche per il dottor Andrea Crisanti la sua stessa affermazione circa il bisogno di rimuovere la copertura sanitaria a chi non si vaccina?

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