L’Italia si inginocchia a metà e scoppia subito la polemica. Un dibattito molto accesso che, in questi giorni, sta coinvolgendo varie personalità.

Il motivo del contendere è la posizione frammentata presa dalla Nazionale azzurra, sul tema della lotta al razzismo portato avanti dal movimento ‘Black Lives Matter‘, prima del match contro il Galles. Cinque calciatori su undici si sono inginocchiati, scatenando così contrapposte opinioni sull’accaduto.

Particolarmente accesa la diatriba sul piano politico. Idee diametralmente opposte, ad esempio, quelle espresse dal segretario PD Letta e dal leader della Lega Matteo Salvini.

Il dibattito tra le Teste di calcio nel corso di ‘Radio Radio Mattino – Sport & News’

Tony Damascelli

Stasera vedremo altre genuflessioni? Letta non c’entra mai, nemmeno sabato. Quindi chi sta in piedi è razzista mentre chi si inginocchia e tiene il pugno chiuso, come Lukaku, può permettersi zingaro di m***a a Ibrahimovic è uno fedele alla causa? Certo, forse bisognava mettersi tutti d’accordo prima. Ma, fatta questa premessa, mi spiegate perché Vialli porta il lutto al braccio per Boniperti e nessun altro lo porta? Questo però non viene sottolineato. Boniperti è stato un calciatore della nostra Nazionale, unico rappresentante del calcio italiano in Inghilterra per il resto del mondo, dirigente federale e accompagnatore ufficiale ai Mondiali.

Stefano Agresti

Letta non c’entra. Però, onestamente, mi sembra che abbia fatto una riflessione abbastanza condivisibile al di là di tutto. La nostra è l’unica Nazionale che si è inginocchiata a metà. Non è un problema di razzismo, ma è un problema di immagine che dai dal punto di vista della coerenza. Per me si può stare tutti in piedi o mettersi tutti in ginocchio. Poi è chiaro che nessuno è razzista, non ci sono dubbi. Quello che ha fatto la Nazionale italiana, però, ha colpito tutta Europa. Abbiamo dato immagine di una realtà che non parla di questo argomento.

Furio Focolari

In un regime totalitario tutti fanno la stessa cosa. In un regime democratico, invece, ognuno fa quello che vuole. Il razzismo qui non c’entra. Io sono convinto che tutti i calciatori italiani siano contro il razzismo. Qui c’entra la democrazia. Mi dovete spiegare perché tutti devono fare la stessa cosa.