Per quei Paesi come l‘Italia, caratterizzati dal family business cioè da un modello di piccole e micro imprese (non medie, si badi bene) a conduzione familiare, tali politiche sono semplicemente un inferno sociale in terra. Mi riferisco al fatto che nel lungo termine le politiche sono un paradiso per le lobbies, per le corporate, mentre sono un disastro per le piccole e medie imprese.

Di qui non si comprende il silenzio delle autorità morali e religiose in materia. Esse a mio parere dovrebbero prendere una posizione netta, di condanna dell’economia del capitale a supporto della nuova economia che io chiamo umanistica.

Io credo che ci siano più modelli di economia possibile. Ma siamo stati abituati a pensare scioccamente ad un solo modello, il modello dell’economia capitalistica nel quale viviamo. Tutto il mondo è incentrato sul meccanismo capitale-interesse-capitale.

Il problema è che in realtà così facendo noi abbiamo creato un mondo adatto all’accumulazione del capitale in capo a poche, enormi imprese: le corporate. È l’interesse del Governo in carica, per dichiarate affermazioni del professor Draghi che scrisse il documento “Reviving and restructuring the corporate sector post-covid” nel Gruppo dei 30 a dicembre 2020″.

Ebbene, io dico che per le piccole e micro imprese italiane, che sono la stragrande maggioranza, questo rappresenta a tutti gli effetti un inferno. È una situazione nella quale non riescono più a venire fuori. E che cosa ci vuole? Ci vuole una posizione delle autorità morali, religiose, del dibattito culturale del nostro Paese. Le quali tutte insieme dovrebbero tornare a parlare del fatto che un sistema economico non deve essere soltanto efficiente, ma deve essere anche giusto.

Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi