Ieri affrontavo il tema dell’importanza di avviare nuovamente un dibattito di tipo morale, religioso ed etico sul tema dell’economia perché l’etica è stata tolta dal dibattito economico. In Italia, solo nell’ultimo anno, per effetto delle politiche del Governo in epoca pandemica, è aumentato di circa 1 milione il novero delle persone in povertà assoluta. Nel silenzio collettivo. Fino a quando dovremo assistere a riti pagani di sangue e di vittime sacrificali dei più fragili sugli altari dei mercati borsistici prima di udire una voce di condanna dalle più alte autorità morali, religiose, etiche del nostro tempo?

Molti pensano che non si debba parlare di etica in economia, ma non si considera il fatto che una scelta di politica economica oltre a essere efficiente debba essere anche giusta. Io allora pongo una domanda: se nell’ultimo anno è aumentato di circa 1 milione il numero dei poveri in Italia, se negli ultimi 15 anni il numero dei poveri è triplicato, come si fa ad avere una fiducia cieca nell’euro, nell’Unione Europea, in questo dogma del taglio della spesa pubblica e dell’aumento della pressione fiscale? Dove vogliamo andare? Non vi viene il dubbio che forse c’è qualcosa che non va nelle vostre convinzioni? Come si fa a sostenere che una tesi economica è giusta e quella è la strada da perseguire, se stanno triplicando il numero di poveri del nostro paese?

Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi