Bufera M5S, rottura Conte-Grillo ▷ Padellaro: “Se il Movimento implode il primo a rimetterci è Mario Draghi”

C’è chi aveva profetizzato l’annuncio di addio alla leadership del Movimento 5 Stelle, vedendo disattese le proprie previsioni. Non si è spinto a tanto Giuseppe Conte nella conferenza stampa indetta oggi pomeriggio presso la Sala del Tempio di Adriano, ma ha proseguito lunga la linea del confronto serrato e a distanza con il garante M5S Beppe Grillo.

“Serve una leadership forte e solida – ha affermato l’avvocato pugliese – una diarchia non può essere funzionale, non ci può essere un leader ombra affiancato da un prestanome e in ogni caso non poteri essere io”. Un segno di continuità nel solco della rottura vista in questi giorni.

In attesa della risposta di Grillo, che potrebbe arrivare già in serata, quale risvolto avranno le parole di Conte? Per commentare la situazione del Movimento è intervenuto in diretta il giornalista del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro, ospite di Stefano Molinari e Luigia Luciani.

Ecco il commento di Antonio Padellaro a Lavori in Corso.

“È tutto sanguinoso perché i cambiamenti sono sanguinosi, altrimenti non sono cambiamenti. È chiaro che il Movimento 5 Stelle si trova di fronte a un bivio: o restare quello che è, cioè continuare a vivacchiare su un certo patrimonio di voti, oppure cercare di fare qualcosa di nuovo, di diverso. È vero che lo schema di Conte è più vicino a un partito. Continuerà a essere un cambiamento sanguinoso: attenzione che non finisce qui.

Domani Grillo potrebbe, ad esempio, non essere d’accordo che lo statuto di Conte venga votato dagli iscritti. Se invece Conte ottiene che lo statuto venga votato dagli iscritti, ha ragione Conte a dire io voglio una maggioranza solida. I passaggi ancora ci sono e sono notevoli.

Non è che Grillo non sapeva chi fosse Conte: lo sapeva perfettamente, adesso non si può lamentare che Conte fa Conte. Così come Conte non si può lamentare che Grillo fa Grillo. Bisogna vedere qual è il punto di caduta.

Il Movimento 5 Stelle è il partito di maggioranza relativa ed è il pilastro di una maggioranza, seppure larga, con cui governa Draghi. Guardate che se il Movimento implode, il primo a rimetterci è Mario Draghi. Quelli che pensano di prendere i voti dal Movimento 5 Stelle potranno essere felici, ma la stabilità in questo momento è assicurata dal Movimento 5 Stelle.

Anche Conte deve fare un po’ i conti con la realtà. Mettere in questo momento in difficoltà il Governo Draghi per fare cosa? C’è un’alternativa? Dal 3 agosto in poi non si potrà più andare al voto perché c’è il semestre bianco.

Io penso che se oggi Grillo dovesse pensare a Conte come capo del Movimento 5 Stelle, io penso che ci ripenserebbe. Il problema è che Grillo forse aveva capito male e oggi si trova incastrato. Oggi la verità è che Grillo è incastrato. Che fa?

Conte ha battuto un colpo, secondo me lo ha fatto anche abbastanza bene. Adesso tocca a Grillo. Io farei una battuta: Conte ha restituito la palla a Grillo, ma attenzione che la palla si sta sgonfiando. Questo palleggio comincia a diventare stancante anche per gli elettori”.