I vaccini come strumento di lotta e distinzione politica: è il dato interessante che emerge dall’ultimo sondaggio Demos & Pi pubblicato oggi su Repubblica sotto la firma di Ilvo Diamanti. Una rivelazione che rende noto come circa l’11% non si farà iniettare il prodotto, mentre quasi il doppio rifiuta l’obbligo vaccinale. Dalla statistica si può notare anche che tra i refrattari al vaccino la Lega detiene la quota di maggiorana, (22%) seguita da Fratelli d’Italia (16%). E scorrendo in basso troviamo l’assoluta minoranza rappresentata dal PD.

Evidenze che ancora una volta fanno riflettere sulla connotazione politica di molte scelte prese durante il periodo di Covid. Del resto siamo stati abituati sin da inizio emergenza sanitaria a fare i conti con le correnti rigoriste (orientate verso sinistra) e le correnti aperturiste (orientate verso destra). Ora il copione sembra replicarsi in ottica vaccinale. Lo ha spiegato in diretta ai microfoni di Luigia Luciani e Stefano Molinari, il professor Ilvo Diamanti: ecco il suo intervento a Lavori in Corso.

“Circa l’11% non si vaccinerà”

“C’è circa il 18% che pensa all’obbligo del vaccino. Mentre coloro che dicono che non si vaccineranno sono intorno all’11%. C’è comunque una quota di coloro che non sono contrari all’obbligo del vaccino e che comunque lo farebbero”.

Vaccini come divisione politica

“La cosa è interessante perché è quella che statisticamente viene chiamata variabile. E questa è la variabile che spiega di più. Molto più delle variabili economiche.

Il PD è quello con la quota più bassa di no-vax: sia che si consideri la posizione personale, sia che si consideri l’obbligo. Ma subito dopo il PD c’è Forza Italia. E’ vero che nel corso del tempo è cambiata la posizione di Berlusconi, però considerarlo di sinistra mi pare esagerato. Il Movimento 5 Stelle è un po’ più trasversale, come so tutto. Nel PD c’è di fatto un quota minima di negazionisti.

La variabile che discrimina maggiormente è quella politica. Questo vuol dire che il vaccino è divenuto un’opzione che ha una forte connotazione di scelta”.