Chissà se per tutti gli autonomi d’Italia ci sarà un lieto fine. Nel frattempo però i manifestanti che il primo aprile bloccarono l’autogrill di Cantagallo sono stati ricevuti al Ministero dell’Economia.
Il Presidente di “Mio-Italia” Paolo Bianchini ha così potuto esporre al sottosegretario Claudio Durigon le pretese dei suoi “rappresentati”, ma anche indirettamente di tutta la filiera delle imprese: affitti, moratorie, mutui, blocco delle licenze; tutti problemi da risolvere nel prossimo Decreto Imprese.

E il vitello stavolta dovrà essere grasso, visto che la furia dei ristoratori non si placa dopo diversi mesi senza ristori, settore in cui l’attuale Governo sta andando perfino peggio del precedente e che ora paga caro, visto il diffuso malcontento che si esprime nelle piazze.
Intanto però, passare dalla fase della protesta a quella dell’ascolto è già un passo avanti: resta da capire se all’approvazione del decreto i 40 miliardi di scostamento in quattro mesi finora ipotizzati terranno conto del portafoglio vuoto di speranze dei commercianti italiani, o se invece saremo costretti a soccombere pian piano alle incursioni di comparti stranieri e multinazionali.
Questo il commento a ‘Lavori in Corso’ di Paolo Bianchini.

Ci tengo a puntualizzare una cosa: l’incontro di oggi è frutto del nostro blocco che abbiamo fatto sull’Autostrada del Sole il primo aprile al Cantagallo, non è che abbiamo scelto una via diversa dalle proteste. Dopo quella nostra azione importante, dal Ministero dell’Economia e Finanze, il sottosegretario Durigon ci ha chiesto di incontrarci per capire le nostre richieste e per vedere nel prossimo Decreto Imprese come poter coniugare i fatti. Spesso diciamo che dalla politica non vogliamo chiacchiere ma fatti e il prossimo decreto Imprese sarà il primo banco di prova per vedere nero su bianco le nostre proposte.
Parliamo di uno scostamento di bilancio da 40 miliardi: noi ovviamente abbiamo detto che 40 miliardi per 4 mesi sono pochi, ma c’è anche la partita sfratti, che è prioritaria per noi.
Secondo me la battaglia campale che dovremo fare per evitare malavita, infiltrazioni cinesi e multinazionali sarà il blocco delle licenze, perché un’azienda che ha perso il 60% non può vedersi aprire accanto un ristorante cinese che cambia la partita Iva ogni sei mesi.

Subentra poi una comunicazione che gli italiani stentano a capire: moglie e marito che hanno già fatto il vaccino perché devono essere ancora blindati dentro casa e non possono uscire?
Ma che li fanno a fare i vaccini se chi lo fa deve continuare a stare a casa senza poter uscire?
Io sarà che sono fissato con Speranza: qui noi abbiamo mandato in guerra uno che non ha fatto neanche il militare. E’ arrivato il generale ma purtroppo il comandate è rimasto lo stesso.
Abbiamo messo Figliuolo e cambiato il capo della Protezione Civile, ma se lasci come ministro il responsabile di tutte le sciagure che sono successe in 13 mesi hai cambiato, ma non hai cambiato nulla.

Avremmo dovuto cominciare a parlare di isole Covid free non ad aprile, ma a dicembre come ha fatto la Grecia, e al turismo davamo respiro. Non è che si fa con la bacchetta magica questa roba: tutto il piano turistico, le prenotazioni, il booking e così via vanno programmati, e se oggi non c’è certezza di riapertura gli americani, gli australiani, il nord-Europa che veniva sempre in vacanza in Italia, prenota in Spagna o in Grecia!
A pensar male si fa sempre peccato, ma spesso ci si prende: io non vorrei che qualcuno stia agevolando questa roba per far fallire questo settore in modo tale che con 2 euro vengono in Italia e ci comprano. Questo sta avvenendo. Le multinazionali stanno facendo affari d’oro
“.