Tempi strettissimi per un documento estremamente lungo e complesso: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stato presentato questa mattina dal Premier Draghi alla Camera e verrà portato nella giornata di domani anche al Senato. Il piano, però, è arrivato tardi, secondo l’opposizione.
Alla luce della consegna sui tavoli di Bruxelles entro il prossimo 30 aprile, Fratelli d’Italia lamenta infatti l’impossibilità di una revisione accurata e di un dibattito più ampio in Parlamento. Una cosa inaccettabile, secondo Capogruppo FdI alla Camera l’On. Francesco Lollobrigida.
“Il PNRR Draghi lo ha condiviso esclusivamente in sede europea dove ha avuto l’avallo e ha suscitato il dibattito parlamentare. Di fatto – spiega l’Onorevole – ci è arrivato un documento chiuso che proietta le risorse al futuro decidendo per conto degli italiani senza averne il mandato. Lui ha agito come se fosse stato eletto dal popolo in cui un governo fa un po’ quello che ritiene meglio ma lì è sottoposto a un controllo che è quello dei cittadini. In questo caso un controllo non c’è”.
Un’accusa che non può passare inosservata quella del principale partito all’opposizione. Di che si tratta lo ha spiegato l’Onorevole ai nostri microfoni. Ecco cosa ha detto in diretta a ‘Lavori in Corso’.
“È un documento ipertecnico e di grande portata che parla di 200 miliardi da investire nei prossimi anni che sostanzialmente ipoteca il futuro dello sviluppo dell’Italia. Il PNRR Draghi lo ha condiviso esclusivamente in sede europea dove ha avuto l’avallo e ha suscitato il dibattito parlamentare. Di fatto è arrivato un documento chiuso che proietta le risorse al futuro decidendo per conto degli italiani senza averne il mandato.
Lui ha agito come se fosse stato eletto dal popolo, ma lì è sottoposto a un controllo che è quello dei cittadini. In questo caso un controllo non c’è. Oggi noi abbiamo un documento che anche nell’imbarazzo delle altre forze politiche non è stato discusso con chi rappresenta il popolo in maniera profonda ed attenta. È veramente una cosa inaccettabile il fatto che non si discuta di questi miliardi, che non sono una vincita alla lotteria come qualcuno li sta descrivendo, sono debiti che pagheranno le future generazioni”.