Se prima erano solo teorie, oggi è certezza: il lockdown, le restrizioni, l’assenza di socialità causano danni gravissimi. No, non si parla soltanto di problemi psicologici, sebbene anche quelli siano una componente essenziale, parliamo di danni reali al cervello.

Ne ha parlato in diretta ai nostri microfoni la Dott.ssa Rosanna Chifari Negri, Specialista in Neurologia e Membro Esterno B-ASC Bicocca Applied Statistic Center dell’Università Milano Bicocca, che attraverso alcune grafiche ha illustrato i risultati della ricerca a cui ha lavorato che hanno dell’incredibile.

“Quello che si è venuto a creare in tutti noi ma soprattutto nei giovani è una sindrome di discontinuità – ha spiegato – l’isolamento sia sociale che fisico ha determinato degli effetti sulla mente umana che si sono riverberati a livello biochimico e strutturale creando delle autentiche dipendenze”.

Dipendenze che, ha proseguito nella sua spiegazione, non riguardano soltanto quel genere di dipendenze che già conosciamo come droghe, alcool, nicotina, ma che più tragicamente coinvolgono il tempo trascorso davanti agli schermi.

La Dottoressa è chiarissima nel suo intervento: “Le anomalie che si determinano da questo comportamento sono anomalie strutturali. Si modifica il sistema nervoso, si modifica il cervello, in pratica si assottiglia la corteccia”.

I dettagli in questa intervista di Francesco Vergovich e Fabio Duranti.

“Quello che si è venuto a creare in tutti noi ma soprattutto nei giovani è una sindrome di discontinuità. Trovarsi in questo cambiamento repentino, l’isolamento sia sociale che fisico, ha determinato degli effetti sulla mente umana che si sono riverberati a livello biochimico e strutturale creando delle autentiche dipendenze.

L’elemento stressogeno del Covid e del lockdown ha determinato un impatto nella nostra mente. Si sono registrate delle situazioni di tipo psichiatrico, per un range che va dall’ansia alla depressione, fino a un 50% dei casi. Sindromi depressive severe con tentativi suicidari nel 28% dei casi. Sommando tutte le percentuali, quindi, una persona su due ha avuto qualche disturbo. Parliamo degli effetti delle misure di isolamento che si sono verificate già in fase iniziale.

Sono aumentate le dipendenze del 30-40%. Non solo quelle che siamo abituati a considerare, quindi droghe, alcool, nicotina, ma anche quelle comportamentali. Tutte quelle correlate allo schermo: internet, social e abbuffate di Netflix. Le anomalie che si determinano da questo comportamento che diventa compulsivo diventano anomalie strutturali. Si modifica il sistema nervoso, si modifica il cervello, si assottiglia la corteccia”.