Vi leggo un altro passo tratto dal mio romanzo di fantascienza “Futura”:
“Eh quindi Rick voleva segnalare che qualcuno ha impedito che un saggio del genere diventasse di dominio pubblico, osserverà Wiley.
Ma chi ha l’interesse di impedire la diffusione di tecnologie che avrebbero incrementato la produzione di cibo nelle aree agricole del pianeta?
Non lo so, immagino chiunque abbia l’interesse di mantenere il divario tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri”.

Ora, da un articolo che lessi sul Fatto Quotidiano, di un po’ di tempo fa, prima ancora del Covid c’erano già informazioni che giravano: distratti dalla crisi l’Italia si sta facendo portare via i terreni agricoli. Non era la crisi da Covid, era la crisi dei Governi Monti, Letta, ecc…

Ora il “landgrabbing” è un fenomeno che avanza a visto d’occhio anche in Italia. Cos’è il landgrabbing? E’ il fenomeno di accaparramento dei terreni agricoli. In silenzio le corporate lo stanno facendo perché i Governi non si sono accorti ancora sostanzialmente della gravità del fenomeno. Cosa sta succedendo? Sta succedendo che cresce un certo tipo di green, biomasse e energie rinnovabili, ma stanno scendendo gli spazi per la vecchia agricoltura e la sostenibilità agroalimentare. E’ una precisa scelta politica.

La Banca Mondiale per molti anni ha finanziato le aziende corporate, cioè quelle che piacciono tanto al Governo Draghi, nel cosiddetto “landgrabbing”. Poi ha fatto marcia indietro. In Italia la legge 27 marzo 2012 introdusse il concetto di “alienazione di terreni agricoli demaniali al migliore offerente”. Tradotto: durante la scorsa decade, che oggi continuiamo con il Governo Draghi, si è spinto sulle privatizzazioni. Oltre 700.000 piccole aziende agricole sono sparite in un decennio, il 30% dei terreni agricoli è in mano all’1% delle aziende agricole. Cioè stiamo tornando verso i latifondi.

Questo non serve per produrre cibo. Serve per fare biomasse, energia, green e tutto quel mondo. Guarda caso l’energia, l’ecologia, il green è la direzione dei Recovery Funds, dei fondi che l’Unione Europea impone che debbano essere dirottati a quelle cose lì. I grandi fondi speculativi andranno a comprare a mani basse i terreni agricoli. Io vi ho avvisato.

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi