La mia tesi è quella della pandemia del rocchetto o dello yo-yo che dir si voglia. Un’alternanza ininterrotta di fase 1 e fase 2 con la conseguenza tale per cui dopo la fase 2 non si esce dall’emergenza, ma al contrario si torna sempre da capo alla fase 1, quella più urgente, quella delle misure più stringenti, quella del rosso lockdown.

Ho ribadito la mia tesi, che andai a formulare per la prima volta nell’aprile 2020, proprio in ragione del fatto che oggi, marzo 2021, ci troviamo in prossimità di un ritorno pieno alla fase 1, quella che viene detta già della terza ondata e che coinciderà nel mese di marzo con un ritorno al lockdown.

Leggo su Repubblica in data 3 marzo 2021 il seguente titolo: “Covid, Bertolaso: tutta l’Italia verso la zona rossa”. Come se non bastasse è tornato a sermoneggiare anche il virologo Crisanti, il quale così ha affermato: “Ora tolleranza zero, il rischio è tornare come un anno fa”, così titola in data 3 marzo 2021 il quotidiano La Nuova Ferrara. La quale aggiunge anche quanto segue: “Il punto dell’esperto, allentamenti e restrizioni a fisarmonica cronicizzano il problema. Meglio misure drastiche potenziando il tracciamento dei contagi”.

Queste misure a fisarmonica non giovano, spiega il virologo Andrea Crisanti. Ci vorrebbero invece misure drastiche, dragoniane dato il nome del Governo in carica. Ma è soprattutto una formula che non deve sfuggire: “Ora tolleranza zero”. Ormai anche il lessico è quello di milizie repressive, che chiamano ordine il loro disumano controllo marziale della popolazione ridotta a un gregge inerme che deve subire un controllo totale biopolitico, il distanziamento sociale e la repressione.

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