C’era una volta Rousseau, la piattaforma di democrazia diretta del Movimento 5 Stelle. Il padre dei pentastellati Beppe Grillo ha deciso di sospendere momentaneamente la possibilità degli iscritti di esprimere la propria valutazione su un possibile Governo guidato da Mario Draghi. Perché? Perché si vuole aspettare che il Premier incaricato dica ciò che è stato riferito in sede di consultazione a Grillo anche in pubblico. “Faccia in modo pubblico le dichiarazioni fatte a noi” ha detto il Garante in un video. C’erano una volta le consultazioni in diretta con Renzi e Bersani qualcuno ricorderà.

Oggi dunque si torna a parlare di Rousseau e della validità di questo sistema di voto. Ci si chiede se questo sia il giusto strumento per prendere decisioni così importanti per la vita politica del Paese. Di questo ha parlato Fabio Duranti in diretta a ‘Un Giorno Speciale‘ in compagnia di Francesco Vergovich. Ecco il video della diretta.

“Quando una decisione politica – dice Fabio Duranti – passa attraverso una piattaforma online ogni risultato può essere modificato o modificabile. Nessuno lo può smentire. Io sono a favore della tecnologia, ma dire che un certo tipo di tecnologia debba essere messa a disposizione dello Stato a fini di ufficializzazione no. Tutto quello che è digitale, a parte la sua utilità pratica, va benissimo, ma quando dobbiamo certificare qualcosa, che passa per una rete e che finisce in un database gestito da persone, può essere modificato qualsiasi dato in qualsiasi momento. Chi ha creato i protocolli di sicurezza li può bypassare.

Mi viene da ridere che un uomo come Draghi debba essere sottoposto al giudizio di questi scappati di casa che sottopongono le decisioni politiche ad una piattaforma digitale sulla quale non c’è alcuna certezza della trasparenza e della correttezza sul risultato dell’eventuale voto. Mi auguro che qualcuno abbia detto al Professor Draghi “guarda che non si può accettare che il partito di maggioranza relativa faccia una cosa del genere al di fuori di tutte le logiche politiche della #democrazia”.