In mezzo a tanta disperazione e disastri per la pandemia, ci sono delle notizie che lasciano di sasso. Riescono a vincere anche lo stupore di fronte ad affermazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico di una gran parte del mondo politico nostrano.
Adesso la migliore di tutte è che Lucia Borgonzoni è diventata sottosegretario alla cultura. Lucia Borgonzoni.
Ora nessuno può farsi prendere dal fatto che sia una esponente della Lega o che sia donna, questo non c’entra niente: c’entra la persona.

Lucia Borgonzoni è la persona che in campagna elettorale aveva espresso alcune anticonvenzionali – diciamo così – cognizioni geografiche. Una su tutte era quella che la Regione Emilia-Romagna, della quale voleva diventare Presidente, confinasse con il Trentino Alto-Adige. Si era per la verità arrischiata anche a sostenere che ci fosse un confine meridionale (immagino, perché non era stata indicata l’Umbria).
In ogni caso già queste due cose sarebbero bastate, eppure è stata contendente dell’altro che poi è diventato governatore. In più la stessa signora si vantava pubblicamente di essere a quel tempo da tre anni a digiuno dalla lettura di libri. Erano tre anni che non leggeva un libro e se ne vantava.

Io sono sicuro che avrà recuperato tutto il tempo perduto, lo avrà fatto certamente adesso. Ma da dove avrà ricominciato?
Da Pinocchio? Dal libro Cuore?
Io di fronte al vanto dell’ignoranza rimango esterrefatto. Non doveva essere il Governo dei migliori?
Immettiamo nel Governo dei migliori al posto giusto la persona giusta, mettendoci qualcuno che si vantava di non leggere libri da tre anni come sottosegretario alla cultura?
Veramente non c’è limite al peggio in questo paese.

Possibile che non si riesce a scegliere qualcuno perché ha una cognizione di causa nei dipartimenti politici che va a dirigere?
Peraltro la stessa signora, mi sembra di ricordare, che avesse dichiarato appena dopo le elezioni che sarebbe rimasta in Emilia-Romagna a fare l’opposizione, oppure a lavorare per ciò per cui si era battuta prima. La coerenza naturalmente in politica non viene forse nemmeno richiesta, però qui non si parla tanto del fatto che tu abbia fatto la quinta elementare, la terza media, il liceo o l’università; questo dipende da tanti fattori.
È invece il fatto che tu possa menare vanto e non vergognarti di non aver nemmeno letto un libro per un periodo superiore ai tre giorni (figurarsi tre anni).
Di questa vergogna, però, non v’è alcuna traccia.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi