Emergenza e Costituzione: due temi, l’uno sanitario e l’altro giuridico, che si intrecciano da oltre un anno. Era il 31 gennaio 2020 quando l’allora Governo Conte 2 dava il via allo stato di emergenza per vie formali che avrebbe poi contenuto tutto ciò che abbiamo vissuto in questi 12 mesi: lockdown, coprifuoco, isolamento, obblighi e divieti.

Per paura di morire stiamo rinunciando a vivere: è un po’ sintetizzato qua il pensiero di chi avversa un status nel quale il diritto alla salute ha preceduto e integrato tutte le libertà fondamentali. Così la pensa anche il filosofo Diego Fusaro, che è tornato sull’argomento insieme a Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

Questo l’intervento di Diego Fusaro a “Un giorno speciale”.

“Io credo che ci troviamo in una situazione paradossale ormai da mesi: quella per cui ‘de iure’ la Costituzione è lì dove è sempre stata, ma ‘de facto’ è continuamente superata in nome dell’emergenza. L’emergenza ha alcuni elementi incompatibili con la Costituzione: richiede il potere decisionale di un uomo solo, richiede di bypassare l’ordine della Costituzione. E’ chiaro che la Costituzione ‘de iure’ c’è, ma ‘de facto’ è sospesa. Lo stato di emergenza sta di fatto normalizzando l’emergenza stessa. E la Costituzione che ‘de iure’ è ancora attiva, ‘de facto’ non lo è più da un anno.

E qui sta parte del vulnus e del problema: dov’è il Presidente della Repubblica Mattarella? Perché non ha fatto un discorso agli italiani per rassicurarli del fatto che la Costituzione è rispettata in senso pieno? Non lo ha fatto perché non era necessario o perché forse ci sono dei punti problematici e quindi è meglio tacere?”.