Forse alcuni di voi che hanno la memoria meno labile ricorderanno il giudizio perentorio, categorico e niente affatto edulcorante che di Mario Draghi prospettò nel lontano 2008, in una trasmissione andata in onda su Uno Mattina, il Presidente della Repubblica di un tempo Francesco Cossiga. Ebbene, intervistato da Luca Giurato su Rai 1, Francesco Cossiga pronunciò le seguenti parole dirette contro Mario Draghi: “E’ un vile affarista. Non si può nominare Presidente del Consiglio chi è stato socio della Goldman Sachs. E male, molto male, io feci ad appoggiare, quasi imporne la candidatura, a Silvio Berlusconi”.

E poi Cossiga fece la stoccata finale: “E’ il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell’industria pubblica e della svendita dell’industria pubblica italiana quando era direttore generale del Tesoro. Immaginati cosa farebbe da Presidente del Consiglio, svenderebbe quel che rimane”. Queste le parole dure e aspre di Francesco Cossiga.

Analizziamo il nucleo dell’argomentazione, se così si può chiamare, di Francesco Cossiga. Il primo attacco contro Mario Draghi è quello di essere stato socio della Goldman Sachs, grande banca di affari americana. Quindi, secondo Cossiga, chi è stato socio di una grande banca e per di più dipendente dagli Stati Uniti d’America, non può essere Presidente del Consiglio dei Ministri.

Secondo argomento, anche esso decisivo, è che Mario Draghi ha preso parte nel 1992 alla famosa crociera sul panfilo Britannia, dove si decisero le sorti infauste dell’Italia. È davvero possibile che ciò accada?

RadioAttività, con Diego Fusaro – Lampi del pensiero quotidiano