Nonostante le festività appena trascorse siano state all’insegna del rosso per le zone imposte del Governo, anziché per il classico colore natalizio, c’è chi ipotizza di inasprire le già rigorose misure applicate sull’intero territorio nazionale. Sia da alcuni membri dell’Esecutivo, quelli appartenenti all’ala più rigorista, che da alcuni virologi ormai ospiti fissi dei media tradizionali, nelle ultime ore si sono alternate le grida di allarme per una curva epidemiologica che sarebbe fuori controllo.

Tuttavia non tutti, anche all’interno del mondo scientifico la pensano in questo modo. Stando al direttore dello Spallanzani Francesco Vaia, intervenuto ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani, bisogna “smetterla di spararla grossa” perché “i cittadini non vanno spaventati”.

Questo il commento del Prof. Vaia a “Lavori in corso”.

“Io credo che dobbiamo smetterla di spararla grossa. Dobbiamo cercare di avere una posizione di equilibrio. Insomma, i cittadini non vanno spaventati. C’è chi minaccia 2/3 mesi di lockdown, insomma guardiamo prima i dati. Sulle scuole superiori potevamo aspettare qualche altro giorno per comprendere quali erano stati gli effetti delle misure adottare prima di Natale. Ma insomma, un minimo di equilibrio ci può essere in questo Paese?

Gli italiani hanno fatto dei sacrifici, vediamo adesso se siamo stati tutti rigorosi. Lo vedremo a valle dal 20 gennaio in poi. Io mi auguro che con il rigore applicato dagli italiani il trend migliorerà. Insomma, vogliamo smetterla di dire che gli italiani sbagliano come se la colpa della pandemia fosse degli italiani?

Io ho immaginato, e con me sono d’accordo tanti presidenti di regione, che le scuole superiori non dovessero essere riaperte. Ma io non dico le riapriamo tra 15 giorni e basta, perché non significa nulla se non mettiamo in campo delle azioni. Per la scuola bisogna rendere immune l’ambiente scolastico. E come la rendiamo immune? Utilizzando l’arma che in questo momento abbiamo, cioè il vaccino”.