‘SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano’: è così che è intitolata la nuova serie Netflix che sta facendo tanto parlare di sé. ‘SanPa’ sta per San Patrignano, la nota comunità di recupero alla tossicodipendenza di Rimini che mise in piedi Vincenzo Muccioli nel 1978.

Ma perché questa serie sta facendo così tanto scalpore?

Ci troviamo negli anni ’70 e ’80 e, in piena emergenza cocaina. Vincenzo Muccioli, imprenditore italiano, si rende conto della gravità della situazione e decide di fondare questa comunità di recupero. I fatti che vengono resi noti però sono altri: si raccontava che, all’interno della struttura, regnasse la violenza, accompagnata da catene e soprusi.

Questo, per lo meno, è ciò che viene messo in primo piano da Netflix e che ha portato l’opinione pubblica a dividersi tra chi accoglie questa narrazione e chi invece colpevolizza la serie di raccontare solo una parte della verità. Tra questi troviamo Red Ronnie, giornalista e critico musicale, che insieme al giornalista Marco Guidi era in prima linea durante tutto il periodo clou della Comunità di San Patrignano.

Insieme a Francesco Vergovich, Antonio Guidi e Marco Guidi, Red Ronnie ha espresso la sua su ‘SanPa‘. Ecco cosa ha detto.

“La critica che faccio alla serie Netflix è la non obiettività. Quando devi raccontare una storia è giusto che tu racconti le luci e le ombre ma devi essere obiettivo. Se tu vuoi fare una serie contro Vincenzo Muccioli per vendicarti non puoi partire per fare un programma e demolire San Patrignano. Noi gli abbiamo detto: ok, voi fate una serie dove intervistate soltanto quelli negativi, noi abbiamo dato nomi di positivi come Marco Guidi e loro sono andati ad intervistare le persone, noi compresi, ma alla fine non hanno montato né video né interviste.

Nella serie non c’è uno solo delle migliaia di persone che sono uscite bene da San Patrignano. Questa è la malafede della serie. I giovani che non sanno cos’è San Patrignano bevono la serie come la realtà e questo è devastante. Tutto questo è un deterrente per recuperarsi alla droga e oggi i drogati sono molto di più di una volta.

Per quanto riguarda il litigio con Luca Bizzarri: gli ho semplicemente detto che lui non sapeva e non c’era mai stato a San Patrignano e lui mi ha dato dell’imbecille. E allora il fatto che lui ha fatto uso di droghe non significa che sappia cosa è stato San Patrignano. Dopo che mi ha chiamato imbecille ho chiuso il discorso e lui ha rincarato la dose dandomi dell’idiota. Non me ne frega nulla di parlare di questo arrogante.

Quando la serie finisce con il tizio che dice ‘sono vivo grazie e nonostante a San Patrignano’, ha detto una cag**a perché lui è vivo solo grazie a San Patrignano. Sulla serie è stata costruita una demolizione dei valori. Se devi raccontare una realtà la devi raccontare reale. Io so che non è una storia reale”.