A febbraio, quando il Covid è entrato prepotentemente nelle nostre vite – e ufficialmente nel nostro Stato – medici ed esperti sostenevano che per un vaccino ci sarebbero voluti minimo due anni. Il 27 dicembre, a distanza di nemmeno 11 mesi, si è tenuto in tutta la nazione il Vax-Day.

In tanti si chiedono se i tempi della sperimentazione siano stati troppo ristretti: quali possono essere le conseguenze dell’aver abbreviato in modo così importante le procedure?

Gli effetti concreti, fa notare il conduttore di Report e giornalista Sigfrido Ranucci ai nostri microfoni, riusciremo a vederli solo nel tempo, tuttavia: “rimangono dei dubbi sull’efficacia del vaccino“.

Troppe poche informazioni su questo prodotto: chi si vaccina, ad esempio, è contagioso oppure no?

A porre la domanda è proprio Ranucci in diretta a ‘Un giorno speciale’: ecco l’intervista di Francesco Vergovich.

“Stiamo cercando di capire le dinamiche reali della distribuzione del vaccino. Intanto è arrivata una notizia, pare che abbiano approvato anche AstraZeneca che ha modalità di diffusione più semplici rispetto a quelle della Pfitzer. Rimangono dei dubbi sull’efficacia del vaccino: non tanto nell’immunità a medio o breve termine, quanto… io per esempio non so se chi si vaccina continua a essere contagioso o meno. Non sappiamo quanto tempo rimane l’immunità. Io non vorrei che alla fine creassimo delle dinamiche per cui uno si sente di essere sicuro e in realtà è un untore. Potrebbe essere un grandissimo problema: siamo contagiosi o no?

Ho letto che in Spagna un’infermiera è risultata positiva dopo il vaccino… anche se lì le dinamiche possono essere varie perché potrebbe averlo contratto prima del vaccino. Poi ho letto che c’è un periodo, un limbo in cui bisogna mantenere le stesse precauzioni per dare il tempo all’organismo di sviluppare gli anticorpi e solo dopo la seconda vaccinazione entri in uno stato immunità. Tutto questo ovviamente lo capiremo col tempo, la fretta con cui è stato approvato implica che sicuramente sono stati fatti dei passaggi molto più stretti, ma sicuramente ci mancano tante informazioni.

Vaccino obbligatorio? Obbligare la vaccinazione non credo sia una cosa giusta né si può pretendere. Bisogna dare ampio accesso alle persone fragili e a chi è in contatto con loro”.