Non passa giorno che qualcuno in rete non mi chieda: “Bella l’economia umanistica, ma in pratica che cosa vuole fare?”. L’uomo odia appassionatamente ciò che appare astratto perché pensare richiede energia e non troviamo il tempo, nel passato, per scappare dal leone che ci avrebbe divorato, oggi, per consegnare la pratica che scade l’indomani. Così l’uomo in economia vive di ciò che è urgente e non riflette mai su ciò che sia davvero necessario.

In questo mio brano intendo dire che, molto spesso, noi abbiamo una strana percezione della realtà. Sarebbe utile fare le cose pratiche. Poi a un certo punto della vita uno si accorge che in realtà sta passando la vita a fare cose apparentemente pratiche ma sono veramente necessarie oppure sono solo urgenti? Continuare a leggere il Sole 24 Ore per capire che cosa dice l’ultimo Dpcm di Conte è fare una cosa pratica? Consegnare le cose perché il cliente le cose o fare tutti gli adempimenti è fare una cosa pratica? Oppure forse non bisogna certi momenti della nostra vita fermarci a riflettere a quello che stiamo facendo e trovare il tempo per pensare. Voi direte che pensare non è una cosa pratica ma non sono d’accordo. Pensare è importante, è quello che cambia il mondo.

Il messaggio dell’economia umanistica è il messaggio di un’economia di pensiero. Decidere che tu imposti l’economia per creare lavoro o per creare capitale sono due scelte diverse. Noi oggi viviamo in un’economia delle borse, per le borse, per la speculazione, per i mercati finanziari. Guardate quello di cui discutono nel mondo politico, solo di finanza e non parlano più di economia. Nessuno parla di aziende. Quasi nessun politico ha mai lavorato in un’azienda. Quindi il concetto stesso di impresa, libera professione non c’è. Parlano tutti di strumenti della finanza come se il debito ed indebitarsi fosse la soluzione per una mancanza di reddito. E’ proprio folle dal punto di vista logico. Non è lo stato del patrimonio di uno Stato quello in difficoltà ma il conto economico di quello Stato a stare in difficoltà, per usare una metafora aziendale.

Io credo che l’uomo in economia, oggi, continua a vivere di ciò che è urgente e non riflette di ciò che è necessario. Ed è per questo che dico che la cosa urgente oggi è tornare a pensare.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi