Soltanto pochi giorni fa tutte le attenzioni mediatiche e politiche erano concentrate su un unico argomento: il Mes. Uno scoglio per la maggioranza che sostiene il Governo che ci hanno descritto come spigoloso, a tal punto da poterne essere la causa della caduta. A distanza di una settimana il tema della crisi è rimasta, ma cosa è rimasto del cosiddetto Fondo Salva-Stati?

Mercoledì sera, infatti, Camera e Senato hanno approvato la proposta di riforma del Meccanismo europeo di stabilità, comunicata in Parlamento dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La riforma del Mes è in corso di discussione dal 2018 e per buona parte del 2019 fu bloccata dal primo governo Conte, quello sostenuto da Lega e Movimento 5 Stelle.

Ora però, che i primi sono stati relegati all’opposizione e i secondi sembrano sempre più vicini ad una spaccatura, il sì al Mes del Governo non è da escludere. Sulle prospettive future dei soldi che verranno dall’Europa, il retroscenista e giornalista Marco Antonellis è intervenuto ai microfoni di Francesco Vergovich.

Ecco le rivelazioni di Antonellis a “Un giorno speciale”.

“La vera partita per il Governo si aprirà appena approvato il Bilancio”

“Ora che la Merkel ha fatto il lockdown tutti le vanno appresso. Quando invece non c’era ancora il lockdown tedesco, tutti pensavano ad un allentamento delle misure. Questo dimostra che è un Governo debole, in balia degli eventi. Vedrete che anche la liberazione dei pescatori in Libia sarà usata come passerella natalizia dal Governo.

State tranquilli che la vera partita per il Governo si aprirà un secondo dopo che sarà stata approvata la Legge di Bilancio. Adesso i partiti hanno le mani legate, non sanno bene come muoversi. Una volta approvato il Bilancio dello Stato, Renzi e Salvini avranno libertà di movimento. Argomenti forti, come quelli posti da Renzi non chiudono con una riunione”.

“La zona rossa serve a Conte per blindarsi. Il lockdown gli ha sempre portato fortuna. Quindi vedrete che utilizzerà la blindatura anche in questo modo”.

“Prendere il Mes vuol dire farci controllare dalla Germania”

Sul Recovery Fund c’è molto da fare e Conte dovrebbe rendere pubblici i progetti. Non è corretto che decida una persona sola. Il Governo continua a mettere pochi soldi sulla sanità, quasi come se volesse aspettare la manna dal cielo, cioè il Mes. D’altra parte non è un mistero per nessuno: c’è tutta una parte politica che fa riferimento a Bruxelles, ma anche a Berlino e Parigi. Quindi farà di tutto per stabilire un legame di controllo forte con Bruxelles. Il Mes è una società di diritto lussemburghese capeggiata da un tedesco. Fondamentalmente è una società privata. Prendere il Mes vuol dire dare alla Germania un sovrappiù di controllo nei confronti dell’Italia.

Noi non eravamo pronti come sistema-Paese. Il virus ha preso il sistema-Italia totalmente in contropiede. Questo è il punto fondamentale. La situazione era molto complessa. Conte, non volendo fare il lockdown perché ha capito che è impopolare e che ci potrebbero essere problemi seri di ordine pubblico, ha provato con il lockdown mascherato. Mette tutte queste regole per non mettere quello vero.”