“Se saremo nelle condizioni di gestire la curva del contagio non sarà necessario imporre un trattamento sanitario obbligatorio“: queste parole pronunciate dal Premier Conte in occasione della presentazione dei contenuti del Dpcm Natale.

Un’espressione, quella scelta dal Primo Ministro, che ha aperto a numerosi dubbi: in caso contrario, dunque, sarà presa in considerazione l’ipotesi di un TSO per imporre il vaccino a chi non vorrà farlo?

Se n’è parlato in diretta a ‘Un giorno speciale’: il retroscenista politico Marco Antonellis nel rispondere alle domande degli ascoltatori ha sottolineato come le probabilità che ciò accada siano effettivamente molto elevate. “Se non si raggiunge almeno il 70-80% – ha detto in diretta – mettetelo in conto che potrebbe tranquillamente arrivare l’obbligatorietà della vaccinazione”.

I dettagli in questa intervista di Francesco Vergovich.

Conte, avevi giurato e spergiurato che il vaccino non sarebbe stato obbligatorio e ora parli di TSO?

Vaccino obbligatorio

“Io l’ho scritto mesi fa che si rischiava la vaccinazione obbligatoria a dispetto del fatto che Conte aveva giurato e spergiurato che non ci sarebbe stata obbligatorietà. Invece è da almeno un mese che c’è questo dibattito nelle riunioni di Palazzo Chigi. Loro adesso proveranno a fare una grossissima campagna di comunicazione per convincere i cittadini a farsi vaccinare volontariamente.

Il tema è che se non si raggiunge almeno il 70-80% di vaccinati non serve a niente, quindi loro partiranno a gennaio con una grossa campagna di informazione, vedranno come va e se poi non dovesse dare i risultati sperati a quel punto mettetelo in conto che potrebbe tranquillamente arrivare l’obbligatorietà della vaccinazione. Su questo ci sono pochi dubbi. Sono parole che la politica usa con molta prudenza perché sa che sono decisioni impopolari e quindi finché potranno questa cosa la nasconderanno”.

Italiani come cavie

Sul vaccino ancora non sappiamo niente, le uniche cose che sappiamo sono i comunicati stampa aziendali, cioè quelli degli azionisti. È chiaro che l’oste non dirà mai che il vino è cattivo. Qualunque azienda sia, qualunque settore, anche quelli del farmaceutico, anche Big Pharma, è chiaro che ti racconteranno che è tutto bello. Bisognerà aspettare che pubblichino gli studi. Ceto, incognite ce ne sono tante. La vera paura degli italiani in questa fase, avendo visto come hanno lavorato Governo e regioni, è di finire loro a fare le cavie”.

Le origini del virus

“Vedo anch’io che c’è tutto un dibattito su quando è iniziato, però siamo ancora troppo vicini. Però non vorrei che ci fosse magari la volontà da parte di qualcuno di scaricare la responsabilità su altri. Attenzione che a volte quando escono queste notizie escono per un uso strumentale. Se un domani uno dovesse dare dei risarcimenti, mettere le mani avanti facendo credere che chissà come e dove è nato il virus. Quindi aspettiamo un attimo cerchiamo di capire come sono andate le cose.

Ci sono potentati economici, politici e istituzionali che stanno giocando la loro sopravvivenza su questa partita. Se vedete anche tra stati, basta vedere quello che è successo tra Cina e USA, si tende a fare molto scarica barile, nessuno vuole assumersi le responsabilità. Quindi non vorrei che dire che il virus sia nato molto tempo prima non serva in realtà a sviare l’attenzione dai veri responsabili”.