La pressione fiscale rappresenta per ogni Paese una delle principali valvole del motore economico. In Italia tasse e contribuiti costituiscono per cittadini e aziende un’annosa questione fatta di ricette presentate e applicate, ma mai risolutive.

Anche nell’ultimo periodo, per far fronte alla crisi che ci viene incontro, sono state fatte proposte tanto dal Governo quanto dalle opposizioni. Riusciranno a ricalibrare la pressione fiscale all’interno di un sistema equo e proporzionale?

In attesa di nuovi scenari sul tema, il professor Valerio Malvezzi, intervenuto ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich, ha posto al centro della questione la verità dei dati che vengono presentati sulle tasse pagate dagli italiani. Secondo l’economista “lo Stato si mangia più di quello che dichiara nelle stime”.

Ecco la spiegazione del Prof. Malvezzi a “Un giorno speciale”.

“Stiamo facendo uno studio per spiegare le grandi balle sulla pressione fiscale in Italia. Perché la Costituzione italiana teoricamente vorrebbe che ci sia una parità. Qui invece state vedendo che abbiamo una forbice molto ampia. Uno ha reddito di 119 mila, sembra tanto. Poi alla fine ne ha 44 mila. Tutto il resto se lo mangia lo Stato. Uno che ha 30 mila di stipendio netto, alla fine se fa l’imprenditore gliene rimangono 11 mila perché il 64% se lo mangia lo Stato.

Ora, io non so se vi rendete conto di quello che sto affermando? Uno che ha 30 mila euro di reddito annuo, alla fine gliene restano in tasca 11 mila per vivere. Meno di mille euro al mese. Questi sono i dati italiani. Sono stanco di sentire raccontare la balla che la pressione fiscale è il 41% di media. E’ sensato in un Paese come il nostro avere delle disparità di questa natura?”.


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