Per comprendere fino in fondo ciò che riguarda la situazione pandemica che stiamo vivendo, bisogna far parlare i dati: lo dicono i medici, gli economisti, i politici, ma anche chi, senza troppe competenze, si rende conto che è nei numeri che si trovano le risposte.

Uno dei dubbi che ha più accompagnato il dibattito pubblico a partire dal marzo scorso risiede in questa domanda: davvero nel 2020 il numero di decessi è stato nettamente superiore agli anni precedenti proprio a causa del Covid?

Se da un lato i dati possono essere considerati il più importante dei punti di riferimento di questa emergenza, dall’altro purtroppo sono spesso complessi da leggere e interpretare.

In questo video Fabio Duranti, insieme a Francesco Vergovich e al filosofo e saggista Diego Fusaro, ha analizzato e messo a confronto una serie di dati Istat che possono in parte rispondere a questa domanda: ecco i grafici che mostrano il numero di decessi delle mensilità comprese tra gennaio e agosto degli anni 2019 e 2020, rispettivamente nelle città di Roma, Napoli e Bergamo.

DURANTI ► “Guardate cosa è accaduto veramente: vi mostro i dati dei decessi 2019 e 2020 a confronto”

“L’Istat mette a disposizione del pubblico tutti i dati relativi ai decessi, ai motivi dei decessi e per le fasce di età in tutta Italia. Noi abbiamo scaricato dei dati dal database dell’Istat.

Mostriamo ad esempio il grafico dei decessi relativi a Roma nel 2019. Questi sono i dati ad oggi disponibili nel portale dell’Istat e per gli anni precedenti i dati sono praticamente omogenei.

Se andiamo a vedere quelli del 2020 vediamo i grafici perfettamente sovrapposti. Noi vediamo che a Roma abbiamo 18711 decessi nel 2020, mentre nel 2019 ce n’erano 19636. Ma soprattutto vediamo la linearità di quello che è accaduto. Prendendo un’altra città, come Napoli, vale lo stesso discorso.

Andiamo invece a Bergamo e vediamo cosa è accaduto. A Bergamo sono morte 1500 persone invece di 900, quindi c’è stato un aumento di morti. Ma c’è stato quando? Vediamo che la linea dei due anni, 2019 e 2020, si discosta soltanto per un mese a cavallo tra marzo e aprile. C’è stato un cortocircuito in quei giorni e poi già da inizio aprile la linea dei decessi è tornata immediatamente nella normalità. Nonostante ci fossero ipercontagiati e percentuali sui tamponi strepitose. C’è stato un solo problema, in un solo posto in Italia, solo lì”.


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