In questi mesi abbiamo visto un susseguirsi di Dpcm adottati per contrastare l’emergenza Coronavirus. Quello del 3 novembre conferma, tra le altre misure restrittive, l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto e nei luoghi chiusi diversi dalla propria abitazione.

L’opinione pubblica si divide sempre di più al riguardo. C’è chi non la toglie neanche durante una corsa in solitaria e chi invece si rifiuta categoricamente di indossarla, rinunciando a molteplici attività e spostamenti. Ma quali sono le disposizioni date dall’Organizzazione mondiale della sanità? Sono coerenti con ciò che richiede il nuovo decreto?

Fabio Duranti commenta a “Un giorno speciale” la situazione e, in particolare, evidenzia un file dell’OMS che impone l’obbligo della mascherina solo in situazioni specifiche e non, come indicato dai vari Dpcm, durante la quotidianità. Ecco il suo intervento.

“Sono nati i tifosi delle maschere e non maschere però nessuno dei due spiega perché una cosa è giusta piuttosto che un’altra. Invece di fare i tifosi, uno perché è di una parte politica e l’altro perché è dalla parte opposta andiamoci ad informare correttamente. Andiamo a vedere come stanno le cose, informiamoci.

Sto per mostrare un file dell’OMS sull’utilizzo delle mascherine. Lì c’è scritto chi le deve usare e perché deve farlo. Noi non abbiamo seguito neanche quello che dice l’OMS. Le mascherine sono consigliate a determinate categorie di persone, non mi pare che la cosa riguardi una persona sana.

Ci troviamo di fronte a quattro burocrati senza titoli per parlare, perché non hanno fatto lavori scientifici. Almeno portami delle prove, vogliamo documenti per le persone a cui tu devi imporre delle restrizioni gravissime della libertà. Addirittura scopriamo che il CTS ha secretato i documenti. Tu, CTS, sei un organismo burocratico esterno al Governo e alla protezione civile. Fatto da persone per lo più burocrati che non hanno una preparazione sulla virologia. Loro dal Covid ci hanno guadagnato, è chiaro che per loro viva. Andiamo a cercare tutti i documenti. Noi dobbiamo divulgare la realtà”.


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