“Sequestrata dall’Asl da settimane, dopo il tampone al drive-in nessuna notizia”. Il Magistrato della Corte costituzionale Ludovica Dotti lancia l’allarme su Repubblica: il risultato del tampone molecolare non arriva e lei e la figlia sono chiuse in casa da giorni.

Un problema non soltanto a livello personale, ma anche per quel che riguarda il corretto svolgimento dei procedimenti di contact tracing.

Caso isolato? A quanto pare no: sono in tanti a non aver ricevuto i risultati dei tamponi molecolari e, nell’attesa, c’è addirittura chi si reca nuovamente ai drive-in per effettuare ulteriori test.

Qualcosa non funziona nello svolgersi dei passaggi che dovrebbero tenere sotto controllo la diffusione dei contagi. Per saperne qualcosa in più Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno intervistato Giuseppe Quintavalle, Commissario Straordinario ASL Roma 3, che in questa occasione ha dato delucidazioni in più anche su cosa si dovrebbe fare secondo lui per migliorare la rete sanitaria che sta dietro tamponi e tracciamento.

Ecco che cosa ha detto in diretta a ‘Lavori in corso’.

La segnalazione del Dott. Quintavalle ► “Si fanno troppi tamponi molecolari, non è sempre necessario”

“Ho chiesto pubbliche scuse al magistrato, cosa che sono pronto a fare a chiunque abbia analogo problema. Noi abbiamo una mole di tamponi enormi e ci sono state questioni di disallineamento che ho preso in mano personalmente. Un gruppo di lavoro in direzione generale già da domani si occuperà immediatamente dei riferti e di eliminare questo disallineamento. Il sistema è complesso ed è fatto di una rete, ci possono essere difetti di comunicazione.

C’è a mio avviso un esagerato ricorso al tampone molecolare. È stato scritto ampiamente che il molecolare deve essere richiesto in determinate circostanze perché ormai i dati di letteratura danno un’ottima performance per quanto riguarda gli screening dei tamponi rapidi”.