La Juventus di Benevento è una strega che non mette paura se non a se stessa. Orribile, senza anima e senza gioco, priva di quello spirito di battaglia che l’aveva resa vincente e anche antipatica, ormai è un gruppo con tre veri calciatori di razza, De Ligt, Morata e l’assente Cristiano Ronaldo. Il resto è fuffa, passano per campioni Dybala o Chiesa, Bernardeschi e Bentancur e segnalo il bradipo Arthur che ha ribadito di non essere adatto al calcio a 11 ma a quello da palestra.

Piccola Juventus e buon Benevento che ha fatto lo stretto necessario per pareggiare. Pirlo ha responsabilità precise, gode della protezione del presidente ma sarebbe da esonerare per la confusione che regna sovrana nelle scelte e nel comportamento della squadra in campo. Continui cambi nella mediana, così anche sulle fasce e ovviamente la squadra non trova l’identità e la costanza necessarie per un progetto o una marcia regolare.

Quale futuro ha questa Juventus?

L’interrogativo è doveroso perché sarebbe ridicolo sperare nel recupero di Chiellini e Bonucci per ridare corpo al gruppo ma è anche vero che questa Juventus non ha anima proprio perché sono venute e mancarle quelli che erano gli uomini portanti per carattere ed esperienza e spirito di appartenenza.

La vittoria sul Cagliari è stata un episodio, il sofferto successo contro il Ferencvaros un happy hour alla vigilia di un pasto mediocre a Benevento.

La classifica non dice la verità, tolti i 3 a tavolino la squadra ha 14 punti effettivi e ha ottenuto 5 pareggi in 8 partite. Senza i gol di Cristiano e di Morata non c’è altro. Morata salterà il derby per squalifica dopo le proteste contro l’inguardabile Pasqua e Pirlo sarà costretto a impiegare Ronaldo e Dybala, modesto l’argentino, con il solito interrogativo sull’uomo da inserire sulla fascia, Kulusevski? Chiesa? Bernardeschi? Cuadrado?

Li ha provati tutti e non ha ancora deciso con chi e come e quando. L’equivoco si trascinerà a lungo mentre le altre concorrenti al titolo procedono.   

Tony Damascelli