Ancora una proroga. Il governo Conte è intenzionato a chiedere alle Camere una proroga di 3 mesi e mezzo dello stato di emergenza fino al 31 gennaio (ovvero a un anno esatto dalla prima messa in campo della misura in seguito alla pandemia). Questa è la notizia del giorno che sta facendo, come previsto, discutere. La proroga al momento scade il 15 ottobre ma il Comitato tecnico scientifico ha deciso di allungare i tempi dello stato di emergenza.

Mauro Zaccarelli, infettivologo dello Spallanzani, è intervenuto ad Un Giorno Speciale sulla notizia, dando poi un aggiornamento sulla situazione Covid nel paese. Ha previsto un aumento dei casi e dei contagi che dovrà essere gestito con l’aiuto di tutti nel rispetto delle misure di prevenzione dettate da Governo e Cts.

“C’era bisogno della richiesta di proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021? Era già previsto. In questa situazione in cui i casi stanno salendo e probabilmente aumenteranno a causa del freddo, non è pensabile che noi sospendiamo le misure di sicurezza decise dal Governo.

Quando si è svuotato lo Spallanzani? A maggio era già calato molto il numero dei pazienti. A giugno ancora di più e a luglio non c’erano quasi più. A maggio abbiamo ripreso a ricoverare pazienti con altre patologie. Adesso, da agosto, c’è stato un aumento dei casi, dovuto soprattutto alle vacanze con le persone che si sono mosse. La voglia di stare uniti e di divertirsi, di stare insieme ha favorito la diffusione. Poi ci sono stati luoghi particolari come la Sardegna. Fortunatamente sembra che questi casi siano stati meno gravi dell’ondata precedente, prendeva soprattutto i giovani che resistono meglio all’infezione, ed era estate. Noi stiamo seguendo questo virus e come sta mutando, al momento i casi continuano a essere mediamente meno gravi di prima. Oggi abbiamo 140 pazienti ricoverati con sintomi, in particolare la polmonite da covid che è la patologa più seria. Quindi anche se i casi sono meno, hanno bisogno di assistenza e di costi. Una quindicina sono in terapia intensiva per problemi respiratori.

“Una ricerca ha identificato due anticorpi che potrebbero bloccare il virus”

La terapia oramai è un po’ standardizzata: antivirali che bloccano il virus, antinfiammatori che prevengono l’insufficienza respiratoria, anticoagulanti. Ieri è uscito su Science uno studio multinazionale in cui c’è Milano col Dott. Galli che ha identificato due anticorpi che potrebbero bloccare il virus, quindi si sta iniziando una produzione per poterli poi testare. Il vaccino da noi è in fase di sperimentazione, non possiamo dare notizie precise, posso solo dire che non ci sono problemi e ci vorrà qualche mese per avere i primi risultati. Posso dire che è importante che l’Italia abbia un suo vaccino anche se al mondo abbiamo già 10 vaccini in fase 3. Questo ci permetterà di essere abbastanza indipendenti e gestire la fase di vaccinazione meglio.

Adesso i casi aumenteranno e noi dobbiamo essere pronti a gestirli: a Roma abbiamo 4 grandi ospedali per il Covid, più gli ospedali per i casi meno gravi. L’unico modo per far rimanere l’Italia un modello di gestione del Covid è che tutti quanti credano a quello che sta succedendo e che rispettino le misure di prevenzione. Sta a noi”.

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