Chiudono le scuole in Campania: con un’ordinanza in corso di pubblicazione, il Presidente della regione Vincenzo De Luca ha stabilito che fino al 30 di ottobre rimarranno chiuse scuole primarie e secondarie. Lo scopo della restrizione, cercare di arginare il più possibile l’aumento di contagi che sta attraversando in questo momento la regione.

“Sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza dal 16 al 30 ottobre – comunica il Governatore – inoltre sono vietate le feste, anche conseguenti a cerimonie civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti al pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente; e sono sospese le attività di circoli ludici e ricreativi”.

De Luca non è nuovo alle decisioni drastiche in ottica di contenere l’emergenza, ma cosa ne pensano gli esperti? Misure eccessive o giustificate?

Luigia Luciani e Stefano Molinari lo hanno chiesto al Prof. Massimo Andreoni, Direttore della UOC Malattie Infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma. Ecco cosa ha detto.

“D’accordo con De Luca, in Campania servono misure più forti. Vaccini? Dubbi su validità a lungo termine” ► Prof. Andreoni

“Io non mi trovo lontanissimo dalla decisione di De Luca, l’avrei fatta più morbida. Sono dell’idea che si potevano chiudere le scuole superiori e le università. Io temo che la situazione sanitaria in Campania possa essere meno preparata di quella al nord.

Abbiamo sempre detto che l’immunità data dalla malattia non sapevamo quanto potesse essere protettiva. Abbiamo due dati che sono un po’ negativi: quando andiamo a testare gli anticorpi a distanza di tempo dalla malattia vediamo che il titolo anticorpale scende molto rapidamente, il secondo è che sappiamo con certezza che ci sono persone che si sono reinfettate. Sono poche, ma vuol dire che per qualcuno questa immunità non ha funzionato.

Vaccino? Se si riuscisse ad avere un vaccino che dà un’immunità per 6 mesi, o un periodo qualsiasi, sarebbe comunque un’arma efficace. Sarebbe da fare come per l’influenza. Fare una vaccinazione ogni anno non sarebbe il male peggiore”.


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