Continuano le riflessioni e le analisi, parallele alle indagini, sul brutale omicidio avvenuto a Colleferro. Dopo l’arresto dei 4 ragazzi della cosiddetta “Banda di Artena” si cercherà di capire le motivazioni e la ricostruzione dell’accaduto per trovare la verità e fare giustizia.

Giulio Gambino, direttore di The Post Internazionale, ha espresso il suo pensiero, analizzando un abbandono della politica ai suoi valori nelle periferie dietro episodi di violenze.

“Qua quattro bifolchi hanno preso a botte un ragazzo di 21 anni e lo hanno ammazzato. Questa è una cosa terribile e chiunque la deve condannare. I politici oggi devono alzarsi in piedi e fare un minuto in silenzio e 5 minuti di mea culpa per tutto quello che si stanno scordando di dire, nelle periferie sta scoppiando una bomba sociale. Ma anche nei vari paesi e comuni italiani, non solo nel mezzogiorno. Quello che accade è da un lato psicologico: quattro ragazzi che escono per andare a picchiare uno… ma tu sei un frustrato, un represso. Ma come ti permetti? Ma che fai? In secondo luogo non ci possiamo scordare i vari Colleferro italiani… sono si può, non possiamo lasciare la gente da sola così, questo è il risultato di un abbandono da parte della politica. Abbiamo voluto cancellare i partiti, mettendo da parte i valori che ci guidavano? Questo è quello che succede.

Come commento le reazioni della politica? Il problema non è che Salvini ha parlato del fatto in ritardo, ma è raccontare perché quella fetta di popolazione a cui lui in larga parte si rivolge agisce così? Lì c’è un malcontento da parte di una fetta enorme della popolazione, il problema è del Pd che se ne fotte o della Lega? In che modo dovremo parlare a queste persone che non ascoltano, non leggono i giornali. Salvini allora faccia qualcosa lì invece di un tweet.

Caso di razzismo? Nel momento in cui c’è un tema delicato come il razzismo e lo vediamo per quello che sta succedendo in America, quando c’è un caso di bianchi contro un ragazzo di colore, questo sospetto diventa un classicone.

Bisogna tornare nelle piazze. Io mi chiedo, in quella piazza di Colleferro, chi ci stava, perché è avvenuta questa roba, chi non ha controllato, perché questi ragazzi hanno fatto così? Se ti ritrovi solo, abbandonato a te stesso, senza un partito, anche la Chiesa non ha più quella forza, non hai lavoro…Il problema è: perché a monte capitano queste cose? Come si può fare una cosa del genere? Allora c’è qualcosa che non va nella nostra società, nella nostra mente; siamo totalmente abbandonati, chiusi in noi stessi e questo è quello che avviene”.

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